Drammatico aumento delle morti entro il 2030 possibile a causa della riduzione dei finanziamenti per l'HIV, secondo gli studi
Titolo: Tagli pericolosi e la crisi dell'HIV: cosa potrebbe succedere se si interrompesse il finanziamento internazionale dell'HIV
Interrompere il finanziamento internazionale dell'HIV potrebbe essere un disastro per milioni di persone in tutto il mondo, e di seguito troverai le possibili conseguenze.
Nuovi studi mostrano che potrebbero verificarsi fino a 10,8 milioni di nuovi casi di HIV nei prossimi cinque anni, con un contributo a 2,9 milioni di morti in più entro il 2030, se i fondi per i programmi HIV/AIDS subissero un calo. Questi numeri allarmanti provengono da ricercatori che hanno voluto esaminare l'impatto potenziale dei tagli ai finanziamenti per diverse organizzazioni internazionali che lavorano per contrastare la diffusione dell'HIV e ridurre le morti correlate.
Al febbraio 2025, i cinque maggiori donatori di questi fondi - gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, la Germania e i Paesi Bassi - hanno annunciato tutti significativi tagli all'aiuto estero che potrebbero mettere a rischio programmi in tutto il mondo. Lo studio prevede l'impatto di questi tagli incombenti sui paesi a basso e medio reddito, che dipendono dalle fonti esterne per il 40% del finanziamento dei loro programmi HIV dal 2015.
"Questi risultati sono un promemoria spaventoso che il progresso nella lotta contro l'HIV è fragile - richiede una volontà politica e un investimento continui", ha dichiarato il dottor Ali Zumla, professore di malattie infettive e salute internazionale presso l'Università College di Londra, che non ha partecipato alla ricerca.
L'aumento dei nuovi casi di HIV e delle morti non è inevitabile, ha sottolineato Zumla. È una conseguenza delle scelte fatte oggi, ha avvertito, e se i tagli ai finanziamenti proseguissero, potremmo rischiare di vanificare decenni di progressi duramente conquistati, lasciando milioni di persone vulnerabili e spingendo gli obiettivi globali dell'HIV ancora più lontano.
La maggiore preoccupazione: PEPFAR
La gran parte dei contributi degli Stati Uniti ai finanziamenti internazionali dell'HIV proviene dal Presidente's Emergency Plan for AIDS Relief (PEPFAR), che viene principalmente attuato dall'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID). Tuttavia, PEPFAR e USAID hanno subito una sospensione dei finanziamenti e una riduzione del personale senza precedenti a gennaio, a seguito di un ordine esecutivo del presidente Donald Trump.
Mentre il programma ha ricevuto una deroga temporanea per continuare alcuni servizi, come la terapia antiretrovirale (ART), non hanno ancora ripreso come al solito e il futuro dopo la scadenza della deroga rimane incerto.
Il dottor Justin Parkhurst, professore associato di politica globale della salute presso la London School of Economics and Political Science, che non ha partecipato allo studio, ha evidenziato l'importanza dei trattamenti ART. "La diffusione e l'adozione su larga scala della terapia antiretrovirale finanziata da fonti internazionali sono state uno dei fattori più importanti per ridurre le morti correlate all'AIDS nei contesti a basso reddito", ha detto. L'ART riduce anche il numero di nuove infezioni riducendo il virus nelle persone che vivono con l'HIV e riducendo la trasmissione.
Il vuoto lasciato da PEPFAR non sarà facile da colmare
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Se il finanziamento di PEPFAR fosse interrotto definitivamente e non ci fossero fonti alternative, lo studio prevede che tra il 2025 e il 2030 ci sarebbero 10,8 milioni di casi in più e 2,9 milioni di morti in più rispetto alla situazione attuale.
L'Africa subsahariana sarebbe la regione più colpita dagli impatti, con un aumento quasi triplo delle infezioni da HIV tra i bambini. Altri gruppi vulnerabili, come i lavoratori del sesso, sentirebbero molto di più il peso dei tagli rispetto alla popolazione generale, con un aumento previsto fino a sei volte per questi gruppi.
La lotta che ci aspetta: colmare il vuoto e mitigare gli effetti
Colmare il vuoto lasciato da PEPFAR aiuterebbe significativamente, sebbene la perdita improvvisa di finanziamenti avrebbe ancora effetti devastanti, secondo lo studio. Secondo i ricercatori, anche se il vuoto potesse essere colmato in due anni, gli effetti a catena si sentirebbero per decenni.
Le tendenze storiche dell'HIV mostrano che molti paesi a basso e medio reddito presenti nello studio potrebbero raggiungere i loro obiettivi entro il 2036, se i finanziamenti proseguissero ai livelli attuali, hanno notato gli autori. Tuttavia, lo studio avverte che una brusca interruzione del sostegno internazionale mirato a fermare l'AIDS come minaccia alla salute pubblica potrebbe far slittare questi sforzi di decenni.
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Osservazioni di approfondimento:
- Lo studio ha scoperto che nel complesso, le economie emergenti dipendono dalle fonti internazionali per il 40% del finanziamento dei loro programmi HIV.
- I ricercatori hanno urgentemente chiamato alla collaborazione tra governi, donatori e stakeholder per sviluppare strategie di mitigazione per mantenere i servizi di prevenzione, test e trattamento dell'HIV e rallentare l'epidemia di HIV.
- I tagli alle fonti di finanziamento come PEPFAR potrebbero colpire disproporzionalmente le comunità vulnerabili, come le donne, i bambini e le popolazioni emarginate.
- Il futuro di PEPFAR rimane incerto, creando incertezza sull'impatto potenziale sui nuovi casi di HIV e sulle morti correlate all'AIDS.
- Le strategie per affrontare questo problema devono considerare le sfide e i bisogni specifici di ogni paese e popolazione, e richiedono un impegno sostenuto per le iniziative di salute globale.
- Il finanziamento internazionale per l'HIV è cruciale per milioni di persone in tutto il mondo, poiché nuovi studi prevedono fino a 10,8 milioni di nuovi casi di HIV e 2,9 milioni di morti in più entro il 2030 senza di esso.
- Significative riduzioni dell'aiuto estero da parte dei principali donatori, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, la Germania e i Paesi Bassi, rappresentano una minaccia per i programmi HIV a livello globale.
- La volontà politica e l'investimento continuativi sono essenziali per il progresso nella lotta contro l'HIV, secondo il dottor Ali Zumla.
- Il Presidente's Emergency Plan for AIDS Relief (PEPFAR) è la principale fonte dei contributi degli Stati Uniti al finanziamento internazionale per l'HIV e il suo futuro rimane incerto.
- La terapia antiretrovirale (ART) finanziata da fonti internazionali ha notevolmente ridotto le morti correlate all'AIDS in contesti a basso reddito.
- L'Africa subsahariana sarebbe la più colpita dalle conseguenze se il finanziamento del PEPFAR venisse interrotto definitivamente.
- Popolazioni vulnerabili come le lavoratrici del sesso sarebbero particolarmente colpite dai tagli al finanziamento, con un aumento previsto di sei volte delle infezioni da HIV per questi gruppi.
- Riempire il vuoto lasciato dal PEPFAR sarebbe d'aiuto, ma gli effetti a catena si sentirebbero ancora per decenni.
- Anche se il vuoto potesse essere riempito in due anni, lo studio avverte che una brusca interruzione del sostegno internazionale potrebbe far regredire gli sforzi di decenni.
- Molti paesi a basso e medio reddito potrebbero raggiungere i loro obiettivi per l'HIV entro il 2036 se il finanziamento fosse mantenuto ai livelli attuali, secondo gli autori.
- La collaborazione tra governi, donatori e stakeholder è urgentemente necessaria per sviluppare strategie di mitigazione per mantenere i servizi di prevenzione, test e trattamento dell'HIV.
- Le economie emergenti dipendono dalle fonti internazionali per il 40% del finanziamento dei loro programmi HIV.
- La diffusione e l'adozione su larga scala della terapia antiretrovirale sono state un fattore cruciale nella riduzione delle morti correlate all'AIDS in contesti a basso reddito.
- Gli autori dello studio chiedono un impegno sostenuto per le iniziative di salute globale per affrontare questa questione.
- Le strategie per affrontare questa questione devono considerare le sfide e i bisogni specifici di ciascun paese e popolazione.
- Imparare sull'HIV e sull'AIDS può aiutare a contrastare questa persistente preoccupazione per la salute pubblica.
- I mezzi di informazione generale spesso coprono la crisi in corso dell'HIV e dell'AIDS, offrendo informazioni sulle ultime scoperte e tendenze.
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