Utilizzare il COVID-19 come trattamento per il COVID-19
Ricercatori dell'Università Statale della Pennsylvania (Penn State), guidati dal Dr. Donald E. Ingber, hanno sviluppato un virus interferente difettoso (DI) sintetico derivato da SARS-CoV-2. Questo virus sintetico si replica tre volte più velocemente del virus selvatico in condizioni sperimentali, offrendo un approccio promettente per contrastare il COVID-19.
I risultati dei ricercatori sono stati pubblicati sulla rivista PeerJ con il DOI 10.7717/peerj.11686. Nel loro studio, hanno scoperto che il loro genoma DI sintetico può replicarsi tre volte più velocemente del genoma selvatico, con una riduzione del carico virale selvatico della metà in 24 ore.
I virus DI, che sono comuni in natura, hanno grandi delezioni nel loro genoma che influiscono sulla loro capacità di replicarsi e di essere imballati nei virioni. Tuttavia, in cellule concoinfectate, un genoma DI può dirottare l'apparato di replicazione e imballaggio del genoma selvatico. In questo caso, il virus DI sintetico si basa sul virus selvatico per replicarsi e diffondersi, promuovendo così la sua stessa estinzione.
Il virus sintetico è innocuo ma può causare l'estinzione sia del virus che causa la malattia che di se stesso. Questa terapia antivirale autopromossa potrebbe essere utilizzata potenzialmente come trattamento per il COVID-19. Sono necessari ulteriori esperimenti per verificare il potenziale dei DI di SARS-CoV-2 come trattamento antivirale.
I Huck Institutes of the Life Sciences della Penn State hanno sostenuto questa ricerca. Gli esperimenti potrebbero essere ripetuti in linee cellulari di polmoni umani per validare ulteriormente l'efficacia del virus DI sintetico contro il COVID-19.
Nel lavoro ulteriore non pubblicato, il team ha utilizzato nanoparticelle come vettore di consegna, osservando una riduzione di più del 95% del virus in 12 ore. Deve essere ideato un metodo di consegna efficace per il DI sintetico per garantire la sua efficacia in applicazioni reali.
Altri autori dell'Università Statale della Pennsylvania sul documento includono Shun Yao, Anoop Narayanan, Sydney Majowicz e Joyce Jose. I ricercatori hanno anche notato che gli esperimenti potrebbero essere condotti contro alcune delle varianti più recenti di SARS-CoV-2 per valutare l'efficacia del virus DI sintetico contro queste ceppi.
Quando un virus attacca una cellula, si attacca alla superficie della cellula, inietta il suo materiale genetico e inganna la cellula per farle replicare il materiale genetico del virus e imballarlo nei virioni. Tuttavia, il virus DI sintetico non ha la capacità di replicarsi completamente, rendendolo un concorrente inefficace per il virus selvatico all'interno della cellula. Invece, interferisce con la crescita del virus che causa la malattia, promuovendo la sua estinzione e offrendo potenzialmente un approccio innovativo per contrastare il COVID-19.