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Un'impresa segreta 1 svelata

Il guardiano di sicurezza Joachim Nairz, precedentemente presso AEL Reichenau, ha organizzato un incidente automobilistico simulato per fingere la sua morte, riuscendo così a evitare la coscrizione militare nel Wehrm.

Rivelato: Segreti nell'Ombra dell Nascondiglio 1
Rivelato: Segreti nell'Ombra dell Nascondiglio 1

Un'impresa segreta 1 svelata

Nel tumultuoso anno 1944, Joachim Nairz, un gendarme di riserva di Zamserberg, intraprese un viaggio straordinario che lo portò a una cavità naturale sotto una grande roccia vicino alla sua città natale. Questo rifugio nascosto sarebbe diventato il suo santuario, un luogo in cui avrebbe trascorso quasi un anno, evitando la coscrizione nel Wehrmacht e le dure realtà della Seconda Guerra Mondiale.

Il 5 giugno, Joachim partì in bicicletta verso il suo posto di lavoro al campo di educazione al lavoro della Gestapo a Innsbruck-Reichenau. Nessuno poteva immaginare che quella sarebbe stata l'ultima volta che si vedeva il 44enne gendarme.

Con il passare dei giorni, cresceva l'apprensione. L'8 giugno fu emesso un ordine di chiamata per Joachim di presentarsi al 18° Battaglione di addestramento e rimpiazzo di igiene di montagna a Saalfelden, da dove i soldati venivano spesso inviati ai reparti in Jugoslavia. Tuttavia, l'ordine non poteva essere consegnato, poiché l'ufficio di registrazione militare di Landeck richiese l'emissione di un certificato di morte dall'ufficio di stato civile di Prutz, dove Joachim viveva con sua moglie Maria.

Le ricerche di Joachim si intensificarono. I gendarmi arrivarono e iniziarono a cercare sulla china lungo l'Inn, ma i loro sforzi furono vani. Tuttavia, Joachim aveva altri piani. Smontò dalla bicicletta, la gettò insieme allo zaino nel fiume Inn e sparse pepe e tabacco per ingannare i cani da ricerca.

In realtà, Joachim si nascondeva in una caverna improvvisata, una stretta fessura che portava a un ampio nascondiglio. All'inizio, solo un conoscente da Niedergallming forniva a Joachim il cibo necessario. Ma con il passare delle settimane, la moglie di Joachim iniziò a lasciargli scorte di frutti e legna vicino al rifugio.

Joachim trascorreva le sue giornate recitando 12 rosari nella caverna e le notti cucinando una volta al giorno. Sopravvisse all'inverno rigido del 1944/45, vivendo della terra e scrivendo che si sentiva come una preda braccata.

Nella caverna, Joachim scrisse un rapporto di quattro pagine sulla sua fuga dalla coscrizione nel Wehrmacht, un testimone della sua determinazione e resilienza. Questo rapporto è conservato negli archivi della sua città natale, un potente promemoria di un uomo che lotta contro la marea della guerra.

Tre giorni dopo il primo rapporto della sua scomparsa, il giornale Innsbrucker Nachrichten riportò che il capomastro di riserva Joachim Nairz era "caduto dalla bicicletta" e mancava dall'8 giugno. Non fu fino a quasi un anno dopo che Joachim uscì dal suo nascondiglio, pronto ad affrontare il mondo di nuovo.

In definitiva, la storia di Joachim Nairz serve come testimonianza dello spirito umano e della resilienza, un faro di speranza nei momenti più bui. Il suo coraggio e la sua determinazione di fronte alle avversità ci ricordano che anche nel bel mezzo della guerra, ci sono quelli che scelgono di combattere non con le armi, ma con la loro volontà di sopravvivere.

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