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Un film che ha rivoluzionato la vita di milioni di persone

A dieci anni di distanza dall'immagine straziante del piccolo Alan Kurdi, in che stato si trova attualmente la questione?

Immagine Riscossa, Influenza Mill£ni in Mondo
Immagine Riscossa, Influenza Mill£ni in Mondo

Un film che ha rivoluzionato la vita di milioni di persone

Durante una campagna elettorale federale nel 2015, la questione dei rifugiati siriani è salita alla ribalta, con Justin Trudeau che prometteva di accogliere 25.000 rifugiati in Canada. Questa promessa è stata fatta in mezzo a un clamore globale, scatenato da un'immagine commovente che sarebbe presto diventata una delle più famose della storia recente.

La foto, scattata dalla fotografa turca Nilufer Demir, mostrava un bambino siriano di tre anni, Alan Kurdi, vestito con shorts blu e una maglietta rossa, disteso a faccia in giù su una spiaggia turca. L'immagine ha suscitato scalpore non solo in Canada, ma in tutto il mondo, suscitando indignazione e compassione per le vittime del conflitto siriano.

La pubblicazione della foto ha segnato un cambiamento significativo nella percezione del pubblico sui rifugiati in Canada. Paul Clarke, a capo dell'organizzazione Montreal Refugee Action, ha assistito a questo cambiamento in prima persona. Le donazioni anonime hanno iniziato a riversarsi nelle casse dell'organizzazione, permettendo loro di assumere tre nuovi dipendenti.

L'assistenza e il sostegno ai rifugiati siriani in Canada sono principalmente gestiti da diverse organizzazioni, tra cui l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), che lavora con il governo siriano per il ritorno dei rifugiati e il rafforzamento dell'amministrazione locale. ONG umanitarie come Help e.V. forniscono anche aiuti d'emergenza e servizi sanitari all'interno della Siria. Il Ministero Federale dell'Interno tedesco sovrintende ai programmi che sostengono i ritorni volontari dei siriani dalla Germania nel quadro del programma REAG/GARP.

Tuttavia, dieci anni dopo, Joey Hanna, a capo dell'ufficio di Montreal dell'UNHCR, nota una diminuzione del sostegno pubblico ai rifugiati. Secondo Crépeau, l'opinione pubblica aveva maggior potere per far cambiare le cose, con il 67% dei rispondenti che si preoccupava dei diritti dei rifugiati, secondo un sondaggio Ipsos, ma questo numero è sceso al 29%.

François Crépeau, esperto di diritto e professore emerito all'Università McGill, ritiene che il governo canadese abbia cavalcato l'onda della solidarietà perché la crisi stava acquistando slancio in Europa e diventando globale. Ottawa ha anche agito per compiacere l'opinione pubblica, secondo Crépeau, poiché il governo voleva fare punti politici istituendo un programma di accoglienza per i rifugiati.

Despite the significant reduction in spaces for protection and refuge worldwide, the acceptance rate for asylum applications in Canada remains high, with 78% of cases deemed credible by the Canadian Immigration and Refugee Board.

Nevertheless, concerns about the worsening of global crises and the building of more walls persist. Paul Anthony Clarke, head of the Montreal Refugee Action organization, expresses his worry about the rise of anti-migrant rhetoric and the new Agreement on Safe Third Countries. Joey Hanna shares similar concerns, attributing the decrease in support to the multiplication of crises around the world and public exhaustion.

The media has been asked not to republish the photo of little Alan Kurdi due to the wishes of the child's relatives. Yet, the image serves as a stark reminder of the ongoing refugee crisis and the importance of solidarity and compassion in the face of global challenges.

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