Ufficiali statunitensi confiscano malware rapper bot; residente dell'Oregon è accusato
In un'incredibile piega degli eventi, il rapper americano Bot si trova coinvolto in un controversia legata al cybercrimine. Secondo i recenti rapporti, Bot è accusato di aver aiutato e istigato intrusioni informatiche, un reato che comporta una pena detentiva potenziale di 10 anni.
I presunti crimini derivano dall'operazione di una botnet, soprannominata Rapper Bot, che ha lanciato attacchi da oltre 45.000 dispositivi compromessi in quasi 40 paesi. Gli attacchi, iniziati nel 2023, erano caratterizzati dalla loro breve durata, ciascuno causando danni finanziari compresi tra 500 e 10.000 dollari.
Un mandato di comparizione è stato emesso per Bot dopo la presentazione di una denuncia. Tuttavia, al momento non ci sono dettagli rilevanti sulla partecipazione di altri soggetti coinvolti nell'operazione internazionale "PowerOff" legata al rapper.
Gli investigatori credono che non ci siano server di backup sotto il controllo di altri operatori e, dal momento in cui le autorità hanno sequestrato l'infrastruttura di Rapper Bot, non sono emersi segni di attività maligne rinnovate.
Interessantemente, nel 2023, le operazioni di Rapper Bot hanno aggiunto una funzionalità di mining di criptovalute e alcuni attaccanti stavano utilizzando questo potere per estorcere pagamenti dalle vittime.
Entro aprile 2025, la botnet aveva lanciato oltre 370.000 attacchi, un numero impressionante che sottolinea l'entità dell'operazione.
Mentre l'indagine prosegue, i fan e i follower di Bot attendono ulteriori informazioni sul caso, incerti sulla verità dietro le accuse contro il loro rapper preferito.