Spargimento emotivo
Nel mondo della medicina, le emozioni spesso passano in secondo piano rispetto ai fatti e alle cifre. Tuttavia, un recente episodio involving John, uno studente di medicina, ha messo in luce l'importanza dell'espressione delle emozioni in questo campo.
John, che si stava preparando per una sessione di Terapia Dialettica Radialmente Aperta (TDA), si è trovato a fare i conti con una fuoriuscita emotiva durante una discussione sui difetti genetici nei bambini. Questa fuoriuscita emotiva, un fenomeno in cui il controllo di una persona che si controlla troppo fallisce e le sue emozioni interiori vengono rivelate ed espresse più intensamente del previsto, ha colto tutti di sorpresa.
Questo non è stato il primo episodio in cui John ha sperimentato una fuoriuscita emotiva. In una lezione precedente di genetica del med school, le sue emozioni erano traboccate, rivelando una profondità di empatia spesso mancante nell'ambiente sterile di un'aula.
La ricerca di Boone & Buck (2003), Mauss et al. (2011) e Feinberg, Willer & Keltner (2011) suggerisce che esprimere apertamente le emozioni, anche quelle negative, può portare a un aumento della fiducia e a migliori connessioni con gli altri. Questo risultato è particolarmente rilevante nel campo medico, dove l'empatia e la comprensione sono componenti cruciali delle cure dei pazienti efficaci.
Tuttavia, la fuoriuscita emotiva non è priva di complicazioni. La autocritica di John dopo i suoi scoppi emotivi è spesso dovuta a regole personali sull'espressione delle emozioni, come "È solo okay urlare e essere arrabbiati a casa", "Non piangere in pubblico" o "Non mostrare mai la paura al lavoro o a un capo". Queste regole, pur essendo comuni, possono ostacolare lo sviluppo dell'intelligenza emotiva e compromettere la capacità di relazionarsi con i pazienti a un livello più profondo.
Riconoscere che esprimere i propri sentimenti non è un segno di debolezza o fallimento, ma un segno di salute psicologica, è un compito che John deve affrontare. Abbracciando le sue emozioni, può diventare un medico migliore, in grado di relazionarsi alle preoccupazioni e alle malattie dei suoi pazienti con empatia e comprensione.
In definitiva, la fuoriuscita emotiva, pur essendo potenzialmente problematica quando seguita da autocritica, può servire come catalizzatore per la crescita personale e i rapporti migliorati, sia con i pazienti che con i colleghi. Per John, questa realizzazione rappresenta un passo verso un approccio più autentico e compassionevole alla medicina.
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