Si avvicina l'evento fondamentale per il Trattato di alto mare: avanti o dopo?
Il Trattato delle Alte Acque, noto anche come Accordo sulla Biodiversità al di là della Giurisdizione Nazionale (BBNJ), è stato adottato nel marzo 2023, segnando un passo significativo verso la protezione e la condivisione delle risorse marine nelle acque internazionali. Al momento, 50 paesi hanno ratificato il trattato, ma le principali nazioni marittime come gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e l'India non hanno ancora aderito.
Il trattato mira a proteggere e condividere i benefici della biodiversità, delle risorse marine e delle specie uniche nelle acque internazionali, che costituiscono due terzi dell'oceano non controllato da alcun paese. Introduce un approccio più coordinato e strumenti di conservazione che vanno oltre la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (Unclos).
Un corpo scientifico e tecnico per il trattato verrà lanciato per esaminare le proposte per le aree marine protette (AMP) e fornire consigli alla Conferenza delle Parti (COP). Il primo incontro della COP deciderà come funziona il meccanismo di finanziamento del trattato. Il funzionamento del trattato sarà finanziato da tutte le parti, con i paesi sviluppati che probabilmente pagheranno una quota maggiore. I paesi più ricchi sono attesi a contribuire a un fondo condiviso che aiuta a sostenere la ricerca e la formazione nei paesi meno ricchi.
Il trattato richiede ai paesi di condividere le "risorse genetiche marine" (RGM) trovate nelle acque internazionali, escluse le pesca. Chiunque raccolga RGM deve dichiarare le sue scoperte attraverso un "meccanismo di chiarimento", una piattaforma open access per la condivisione dei risultati della biodiversità. Il meccanismo finanziario specifico per la distribuzione dei fondi risultanti è ancora da decidere.
I paesi hanno anche il diritto di optare per le AMP se ritengono che la decisione di creare un'area protetta sia incoerente con il trattato, discriminante nei loro confronti o se non possono conformarsi alla decisione nonostante abbiano fatto "tutti gli sforzi ragionevoli". Il Trattato delle Alte Acque non impone sanzioni, ma si aspetta che i paesi lavorino per sostenere le aree protette.
Il trattato potrebbe incontrare difficoltà nel coordinarsi con i corpi esistenti come l'Autorità Internazionale dei Fondali Marini (ISA) e le organizzazioni regionali di gestione delle pesca (ORM). despite these challenges, the High Seas Treaty marks a promising step towards the conservation and equitable use of marine resources in the high seas.
I rappresentanti nazionali alla COP voteranno quindi sulle AMP proposte. Anche se non sono tutti d'accordo, un nuova area protetta può ancora essere creata se tre quarti dei paesi votano a favore. L'efficacia del Trattato delle Alte Acque potrebbe essere compromessa se le principali nazioni non lo firmano o lo ratificano. Tuttavia, con la sua attenzione alla collaborazione, alla ricerca e alla conservazione, il trattato offre un futuro
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