Servitore dedicato dell' illuminazione e dell' opera: Guy Simard
Nel mondo del teatro, Guy Simard è un nome che risuona con esperienza e innovazione. Nato in Quebec, Canada, Simard ha trascorso gran parte della sua carriera a plasmare il palcoscenico con la luce, facendo un impatto significativo sia in Europa che negli Stati Uniti.
A 74 anni, Simard si sta avventurando nel suo ultimo progetto: La bohème alla Scottish Opera. Questo arriva dopo una carriera distinta che si estende per oltre quattro decenni, durante i quali ha prestato servizio come lighting designer residente per circa quindici anni con l'Opéra de Montréal, creando quasi 70 produzioni.
Il viaggio di Simard nel teatro è iniziato al Quat'Sous Theatre e poi per otto anni alla compagnia Jean-Duceppe prima di unirsi all'Opéra de Montréal come direttore tecnico e assistente lighting designer nel 1985. Da quando ha lasciato l'Opéra de Montréal nel 2004, ha continuato a collaborare con le produzioni dell'Istituto di Montreal.
Il lavoro di Simard lo ha portato all'Istituto Superiore di Arte Drammatica di Avignon, in Francia, dove ha insegnato l'uso delle nuove tecnologie. Tuttavia, ha sottolineato che questi nuovi dispositivi non consentono di ottenere colori sfumati come i ricchi turchesi non saturi o i caldi colori ambra, una sfida che ha affrontato nella sua ultima produzione.
Il sistema europeo, in cui la luce diventa molto importante con meno dispositivi che coprono spazi più ampi, presenta un netto contrasto con il sistema americano, in cui Simard lavora con dispositivi meno potenti ma più numerosi, che coprono spazi più piccoli e si concentrano di più sulla sfumatura e la modulazione.
Una delle produzioni più impegnative di Simard è stata "Aïda" allo Stade olympique nel giugno 1988, una produzione adattata dall'Arena di Verona. Lo spettacolo ha presentato Katia Ricciarelli, Nicola Martinucci e Piero Cappuccilli e è stato presentato in due serate per un totale di 65.000 persone.
Il lavoro di Simard non è stato privo di sfide. L'implementazione disordinata delle nuove tecnologie nei teatri ha causato mal di testa e ansia, una sensazione condivisa dal suo collega britannico, Paule Constable, che ha anche annunciato il suo pensionamento all'età di 58 anni.
Nonostante queste sfide, Simard rimane ottimista, paragonando lo stato attuale della tecnologia nel suo campo al periodo in cui sono stati introdotti i sintetizzatori e si pensava che tutto sarebbe stato sostituito da essi.
Mentre Simard si prepara per il pensionamento, il pubblico può aspettarsi la sua ultima produzione, La bohème alla Scottish Opera, in programma per il 11 ottobre. Promette di essere un degno conclusione di una carriera straordinaria.
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