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Secondo una ricerca, la dieta mediterranea riduce del 35% il rischio di demenza per le persone ad alto rischio

La dieta mediterranea è stata dimostrata efficace nella riduzione del rischio di demenza, in particolare per coloro che sono geneticamente predisposti, come emerge da recenti ricerche pubblicate.

Diète con un focus mediterraneo possono ridurre significativamente il rischio di demenza fino al...
Diète con un focus mediterraneo possono ridurre significativamente il rischio di demenza fino al 35%, secondo recenti ricerche su individui a rischio elevato.

Secondo una ricerca, la dieta mediterranea riduce del 35% il rischio di demenza per le persone ad alto rischio

In uno studio innovativo pubblicato sulla rivista Nature, i ricercatori dell'Università di Harvard hanno scoperto che seguire una dieta mediterranea potrebbe ridurre significativamente il rischio di demenza, in particolare per coloro che hanno un alto rischio genetico.

Lo studio si è concentrato su persone con due copie del gene APOE4, una variante genetica nota per aumentare il rischio di malattia di Alzheimer. In modo sorprendente, la ricerca ha dimostrato che seguire la dieta mediterranea ha ridotto il rischio di demenza di almeno il 35%.

Questa dieta, ricca di verdure, frutta, noci, cereali integrali, legumi, pesce e olio d'oliva, ha mostrato risultati promettenti. Non solo ha ridotto il rischio di demenza, ma sembra anche aver rallentato l'accumulo di placche amiloidi nel cervello, un indicatore chiave della malattia di Alzheimer. Questo effetto è stato equivalente ad essere circa quattro anni più giovani in termini di accumulo di amiloide.

Lo studio ha anche evidenziato l'importanza della dieta MIND, una combinazione di diete mediterranea e DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), specificamente progettata per promuovere la salute del cervello. La dieta MIND raccomanda quantità specifiche di alimenti noti per la salute del cervello, come le foglie verde scuro e i frutti di bosco.

Un paziente in uno studio clinico, Simon Nicholls, ha drasticamente cambiato il proprio stile di vita, inclusa la dieta e l'esercizio fisico, e in un anno aveva ridotto la quantità di amiloide e tau nel sangue. Le scansioni del volume cerebrale hanno mostrato che l'ippocampo, l'organo responsabile della memoria, aveva aumentato il volume dal momento in cui aveva iniziato l'intervento.

Tuttavia, i risultati dello studio potrebbero essere a rischio a causa del finanziamento federale per entrambi gli studi che è stato interrotto. La disputa in corso dell'amministrazione Trump con l'Università di Harvard potrebbe portare alla dismissione di decenni di campioni biologici, potenzialmente perdendo decenni di ricerca e dati.

Il dottor Richard Isaacson, direttore della ricerca presso l'Istituto per le Malattie Neurodegenerative in Florida, ha definito questa scoperta un "fermo immagine". Ha espresso la speranza che cambierà la corrente dottrina che avere due copie del gene APOE4 sia un "fatto compiuto" per lo sviluppo dell'Alzheimer.

Lo studio ha seguito oltre 5.700 persone per 34 anni, rendendolo uno dei più lunghi e completi studi sull'argomento. Il beneficio della dieta mediterranea è stato maggiore per le persone con il gene APOE4, in particolare per coloro che avevano due copie di APOE4. L'aderenza più alta alla dieta mediterranea ha ulteriormente ridotto il rischio di demenza nelle persone con due copie di APOE4.

In conclusione, lo studio fornisce prove convincenti che la dieta può svolgere un ruolo significativo nella riduzione del rischio di demenza, anche per coloro che hanno un alto rischio genetico. Evidenzia l'importanza di mantenere una dieta bilanciata ricca di frutta, verdura e grassi sani, soprattutto per coloro che hanno il gene APOE4.

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