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Secondo il Regno Unito, i paesi che continuano a rifiutare il rimpatrio dei migranti rischiano di subire una riduzione dei visti

Discussione avviata dopo gli incontri del Five Eyes in merito al rafforzamento dei controlli sui sindacati criminali tra nazioni, lo scambio di informazioni sui criminali e il blocco delle reti illegali di immigrati.

Sanzioni dei visti in lavorazione per i paesi che si oppongono alla rimpatriazione dei migranti,...
Sanzioni dei visti in lavorazione per i paesi che si oppongono alla rimpatriazione dei migranti, annunciate dal governo britânico

Secondo il Regno Unito, i paesi che continuano a rifiutare il rimpatrio dei migranti rischiano di subire una riduzione dei visti

In un importante sviluppo, la neo ministra dell'Interno del Regno Unito, Shabana Mahmood, ha delineato una linea dura sul controllo delle frontiere e sull'immigrazione illegale. Le sue dichiarazioni suggeriscono un possibile cambiamento nelle politiche sull'immigrazione del Regno Unito, in particolare in risposta alle preoccupazioni del pubblico sull'immigrazione illegale e sui attraversamenti in piccole imbarcazioni.

Le dichiarazioni di Mahmood indicano la volontà di agire per far rispettare la sicurezza delle frontiere e le politiche di espulsione. Ha minacciato di applicare restrizioni sui visti ai paesi che non collaborano con le espulsioni e ha avvertito che tali restrizioni potrebbero essere applicate se i paesi non accetteranno il ritorno dei loro cittadini senza diritto legale di rimanere nel Regno Unito.

La nuova politica rappresenta un approccio più duro al controllo delle frontiere, promettendo l'espulsione per coloro che non hanno il diritto legale di rimanere nel Regno Unito e azioni contro i paesi che si rifiutano di riprendere i loro cittadini. Questa posizione invia un messaggio chiaro sulla sicurezza delle frontiere, inclusa la minaccia di espulsione per coloro che non hanno il diritto legale di rimanere nel Regno Unito.

È importante notare che i paesi coinvolti nelle trattative con il Regno Unito riguardo alla possibile riduzione delle spese per i visti a causa della non rimpatriazione dei loro cittadini non sono esplicitamente elencati nei risultati della ricerca. Pertanto, in base alle informazioni disponibili, non è possibile determinare quali paesi specifici sono coinvolti in queste trattative.

La decisione segue i colloqui con alleati come gli Stati Uniti, l'Australia, il Canada e la Nuova Zelanda, che fanno parte della partnership di collaborazione sull'intelligence Five Eyes. La segretaria della Sicurezza interna degli Stati Uniti, Kristi Noem, è coinvolta nei colloqui e ha concordato di condividere informazioni sui precedenti penali dei migranti e di collaborare contro i cartelli che sfruttano i social media e la tecnologia.

Nel frattempo, Nigel Farage, leader di Reform UK, ha promesso di agire rapidamente sull'immigrazione illegale nel Regno Unito, entro due settimane dal suo insediamento.

Le dichiarazioni di Mahmood suggeriscono un possibile collegamento tra le politiche dei visti e la collaborazione con le espulsioni. La politica potrebbe potenzialmente portare il Regno Unito a ridurre il numero di visti concessi ai paesi che non accetteranno il ritorno dei loro cittadini senza diritto legale di rimanere nel Regno Unito.

Questo approccio più duro al controllo delle frontiere e all'immigrazione illegale rappresenta un importante sviluppo nelle politiche sull'immigrazione del Regno Unito e riflette l'impegno del governo nell'affrontare le preoccupazioni del pubblico sull'immigrazione illegale e sui attraversamenti in piccole imbarcazioni.

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