Russia sotto attacco per presunta violenza contro i difensori dei diritti umani
Il attivista per i diritti umani russo Nikita Petrow ha accusato il governo russo di terrorismo di Stato, paragonando le attuali pratiche politiche ai peggiori tempi dell'era sovietica. In una serie di dichiarazioni, Petrow ha paragonato il sistema politico russo a una "verticale del potere", senza spazio per influenze esterne.
Petrow ritiene che le decisioni in Russia vengano prese "in alto", e il governo non si vergogna quando le cose vanno storte o diventano pubbliche. Ha affermato che quando lo stato russo ignora le norme del diritto internazionale, occupa la Crimea e combatte la guerra nell'Ucraina orientale, tali azioni e atrocità sembrano una continuazione logica.
Petrow ha parlato contro la paura che ritiene attanagli la società russa. Ha affermato che se tutti in Russia hanno paura, hanno raggiunto il loro obiettivo, creando una società assolutamente obbediente e controllabile. Secondo Petrow, se i russi hanno paura di essere puniti per le loro parole o sospetti, smettono di appartenere a se stessi.
Il processo per l'omicidio di Tiergarten è stato menzionato nel contesto delle accuse di Petrow di terrorismo di Stato da parte del governo russo. Petrow ha condiviso che la Russia è diventata criminale, e ritiene che i massimi responsabili per le condizioni di terrorismo di Stato in Russia, simili all'epoca tarda di Stalin, siano Vladimir Putin e i funzionari di vertice del suo amministrazione.
In un'intervista con ARD, Petrow ha affermato che la Russia non si vergogna quando le cose vanno storte o diventano pubbliche. Ha esortato i russi a non lasciare che la paura attanagli la loro società, poiché ciò significherebbe che non appartengono più a se stessi. Petrow ha condiviso il suo indirizzo email per ulteriori comunicazioni, invitando coloro che sono interessati al suo lavoro a mettersi in contatto con lui.
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