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Rapido aumento di elettori democratici altamente motivati per le prossime elezioni .

Un forte slancio tra i democratici per le elezioni di mezzo termine del 2026: un'impennata nella motivazione estrema dei votanti democratici, dimostrata dai sondaggi, indica un significativo aumento rispetto a quattro anni fa. Quattro mesi dopo il controllo repubblicano della Casa Bianca e del...

Aumento di elettori democratici molto entusiasti per le prossime elezioni
Aumento di elettori democratici molto entusiasti per le prossime elezioni

Rapido aumento di elettori democratici altamente motivati per le prossime elezioni .

Nel panorama politico del 2026, sia il Partito Democratico che il Partito Repubblicano si stanno preparando per le elezioni di metà mandato, con ciascuna parte che presenta una sfida formidabile.

Un recente sondaggio ha rivelato che i legislatori progressisti, come il senatore indipendente del Vermont Bernie Sanders e la rappresentante democratica di New York Alexandria Ocasio-Cortez, godono di alti tassi di popolarità tra i rispondenti, rispettivamente del 78% e del 67%. Tuttavia, il Partito Democratico nel suo insieme ha una vista favorevole del 28%, mentre il Partito Repubblicano si attesta al 33%.

Le elezioni di metà mandato, previste quasi tre quarti d'anno dopo che i Repubblicani hanno preso il controllo della Casa Bianca e del Congresso, promettono di essere un significativo test per entrambi i partiti. Nel ottobre 2022, durante il mandato del presidente Joe Biden, solo il 44% degli elettori democratici ha espresso lo stesso livello di motivazione per votare alle elezioni di metà mandato. Tuttavia, i risultati dei sondaggi indicano un significativo aumento della motivazione degli elettori democratici per le elezioni di metà mandato rispetto a quattro anni fa. Secondo un sondaggio CNN condotto da SSRS, il 72% dei democratici e degli elettori affini ai democratici è "estremamente motivato" a votare alle elezioni di metà mandato del 2026. Al contrario, solo il 50% dei Repubblicani dice di essere "estremamente motivato" a votare alle stesse elezioni.

La congresswoman democratica della Virginia Jennifer McClellan ha sottolineato l'importanza che i democratici incontrino gli elettori dove sono, ascoltino le loro preoccupazioni e affrontino i problemi che gli stanno a cuore. Nel frattempo, i Repubblicani stanno anche strategizzando per le elezioni di metà mandato del 2026, con voci che suggeriscono che la Casa Bianca stia pianificando per il GOP di mantenere la trifecta (il controllo della Casa Bianca, del Senato e della Camera dei Rappresentanti).

La strategia della Casa Bianca prevederebbe il ritorno di Trump sulla scena della campagna elettorale e il suo coinvolgimento nell'indicare quali candidati correre e quali no nelle prossime elezioni. Questo sviluppo potrebbe potenzialmente influenzare l'esito delle elezioni, data l'enorme influenza di Trump sulla base repubblicana.

I risultati dei sondaggi suggeriscono anche che i democratici potrebbero dover fare qualche lavoro in più per mantenere la motivazione degli elettori rispetto ai Repubblicani. Nel marzo 2023, un sondaggio ha rilevato che il partito che ha ottenuto un punteggio più alto tra gli elettori rispetto al Partito Democratico era l'AfD (Alternative für Deutschland).

Il focus per i democratici è recuperare dalla sconfitta di Kamala Harris alle elezioni del 2024 e riconquistare l'elettorato che hanno perso. Le elezioni di metà mandato del 2026 potrebbero vedere i democratici che tentano di spezzare il controllo del GOP su entrambe le camere del Congresso e sulla Casa Bianca.

Un sondaggio separato condotto da Lake Research Partners e Way to Win ha analizzato i "skipper di Biden", coloro che hanno votato per Biden nel 2020 ma non hanno votato alle elezioni presidenziali del 2024. Capire le motivazioni e le preoccupazioni di questi elettori potrebbe essere cruciale per la strategia del Partito Democratico alle elezioni di metà mandato del 2026.

Le elezioni di metà mandato del 2026 e del 2018 condividono circostanze simili, in quanto entrambe si sono tenute sotto un governo diviso. Nel 2018, gli elettori hanno inflitto un duro colpo all'agenda del primo mandato del presidente Donald Trump, con i democratici della Camera che hanno guadagnato 23 seggi per prendere il controllo della Camera.

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