Proteste dei media mondiali per le morti di giornalisti a Gaza
Il 1º settembre, oltre 250 testate giornalistiche internazionali, tra cui Reuters, Associated Press (AP), Al-Jazeera e molte altre, hanno organizzato un protesto in prima pagina per condannare le morti di giornalisti durante la guerra di Israele contro Hamas a Gaza.
L'iniziativa è stata promossa da Reporter Senza Frontiere (RSF), un gruppo per la libertà dei media, dopo l'attacco tragico all'ospedale Nasser di Khan Yunis, che ha causato la morte di diversi giornalisti. L'incidente ha suscitato condanne internazionali, inclusa quella del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
L'attacco all'ospedale è stato un risposta alle morti di decine di giornalisti nella guerra di Israele contro Hamas a Gaza. Il governo israeliano afferma che lo strike all'ospedale Nasser aveva come obiettivo una telecamera di Hamas. Tuttavia, RSF ha presentato quattro denunce all'Aia per crimini di guerra che l'esercito israeliano avrebbe commesso contro i giornalisti a Gaza negli ultimi 22 mesi.
Attualmente, circa 47 persone rimangono ancora in ostaggio a Gaza su 251 originariamente rapiti, anche se si ritiene che solo circa 20 siano ancora vivi. Questa situazione è il risultato della campagna di rappresaglie di Israele, che, secondo i dati del ministero della salute del governo di Hamas, ha ucciso almeno 63.459 persone a Gaza.
Le prime pagine dei quotidiani L'Humanité in Francia, Público in Portogallo e La Libre in Belgio hanno pubblicato messaggi che recitavano: "Al ritmo in cui i giornalisti vengono uccisi a Gaza dall'esercito israeliano, presto non ci sarà più nessuno a informarvi".
Inoltre, bandiere nere sono state stampate sulle homepage di numerosi siti web. La dichiarazione di RSF esige la fine dell'impunità per i crimini di Israele contro i reporter di Gaza e chiede l'accesso libero per i media internazionali alla Striscia di Gaza, negato dalla guerra.
Nel frattempo, alcune testate selezionate hanno inviato reporter con le unità dell'esercito israeliano operanti nel territorio palestinese, a condizione di una severa censura militare. La protesta è stata anche sostenuta da diverse pubblicazioni, tra cui Al Jazeera, The Independent, La Croix, TAZ e Frankfurter Rundschau.
La tragedia a Gaza non è una novità. Secondo i dati di RSF, 220 giornalisti sono stati uccisi durante la campagna di Israele a Gaza. All'inizio di agosto, sei giornalisti sono stati uccisi in un altro attacco aereo israeliano fuori dall'ospedale Al-Shifa di Gaza City.
La situazione rimane critica, con molti giornalisti ancora in pericolo. La comunità internazionale continua a chiedere la fine della violenza e la sicurezza dei giornalisti che coprono il conflitto.
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