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Primo ministro sottoposto a presunta diffamazione da parte dell'editore del settimanale del Niger

Settimanale leader in Niger coinvolto in accuse di 'diffamazione', annunciate dal Courrier, dopo una denuncia presentata dal Primo Ministro del Paese.

Il Primo Ministro Calunniato Dal Redattore Del Settimanale Di Niger, Emergono Accuse Di...
Il Primo Ministro Calunniato Dal Redattore Del Settimanale Di Niger, Emergono Accuse Di Diffamazione

Primo ministro sottoposto a presunta diffamazione da parte dell'editore del settimanale del Niger

Al centro dell'Africa occidentale, la piccola nazione del Niger si trova coinvolta in una crescente crisi riguardante la libertà di stampa. L'ultima novità riguarda il trasferimento del giornalista Ali Soumana, arrestato lo scorso domenica, in una prigione situata a circa 50 chilometri da Niamey, la capitale.

L'arresto di Soumana, giornalista della redazione de Le Courrier, deriva da accuse di diffamazione e diffusione di informazioni suscettibili di turbare l'ordine pubblico. Inoltre, è stato accusato di aver tentato di minare la dignità umana, speculando accuse simili a quelle affrontate da due giornalisti di Sahara FM che sono stati arrestati a sud di Niamey nel giugno scorso.

Questo incidente si verifica in un contesto più ampio di restrizioni dello spazio civile e di violazioni crescenti dei diritti civili e politici in Nigeria, come denunciato da Amnesty International. L'organizzazione ha dichiarato che queste violazioni sono aumentate dal colpo di stato del 2023, che ha segnato l'inizio del governo militare di due anni del paese.

La giunta militare che governa il Niger, guidata dal generale Abdourahamane Tchiani, è stata anche oggetto di critiche. Il giornalista Hassane Zada di Dosso è stato accusato di aver fatto "commenti offensivi" contro il generale Tchiani, per i quali rischia cinque anni di prigione. Un altro giornalista, il capo della giunta militare, è stato accusato di offese simili e rischia pene simili.

La situazione non è passata inosservata alla comunità internazionale. Reporter Senza Frontiere ha pubblicato l'Indice della Libertà di Stampa Mondiale 2025, classificando il Niger al 83° posto su 180 paesi, un calo di tre posizioni rispetto all'anno precedente. Questo calo evidenzia le sfide continue che i giornalisti affrontano nel paese.

In risposta al governo militare, una coalizione di attivisti della società civile, nota come G25, è stata lanciata domenica. La coalizione ha denunciato l'istituzione di una "dittatura" nel paese e ha chiesto la fine del governo militare. Non è la prima volta che i giornalisti vengono arrestati in Niger, e l'emergere della coalizione sottolinea il crescente malcontento tra la popolazione.

Un articolo pubblicato da Le Courrier alla fine di agosto ha riferito di un caso di "truffa delle sigarette" che coinvolgeva diversi milioni di franchi CFA (diversi milioni di euro). Il nome del Primo Ministro, Ali Mahaman Lamine Zeine, è stato menzionato nell'articolo e ha sporto denuncia.

Mentre la situazione in Niger continua a evolversi, la comunità internazionale osserva con preoccupazione, sperando in un rapido ritorno alla governance democratica e alla protezione della libertà di stampa.

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