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Potenziali conseguenze di un attacco nucleare sugli Stati Uniti

Kathryn Bigelow conclude la sua trilogia militare con 'Casa di dinamite' che fa il suo debutto in concorso durante il Venice Film Festival martedì sera. L'ultimo progetto, seguito dall'Accademy Award-winning 'The Hurt Locker' e 'Zero Dark Thirty', continua la sua esplorazione delle complessità...

Una potenziale situazione di attacco nucleare sul suolo americano
Una potenziale situazione di attacco nucleare sul suolo americano

Potenziali conseguenze di un attacco nucleare sugli Stati Uniti

Nel prossimo film "Una Casa di Dinamite," diretto dall'acclamata regista vincitrice del premio Oscar Kathryn Bigelow, si sollevano preoccupazioni riguardo all'accesso attuale dell'ex presidente Donald Trump ai codici dell'arsenale nucleare più grande del mondo.

In uscita al cinema il 10 ottobre e disponibile su Netflix dal 24 ottobre, "Una Casa di Dinamite" segna il ritorno di Bigelow sul grande schermo dopo un'assenza di nove anni, avendo realizzato solo un film dal 2012 - il dramma poliziesco "Detroit" (2017).

Il film è suddiviso in tre capitoli, ognuno dei quali mostra la stessa sequenza dalla prospettiva di diversi personaggi. In questo thriller militare, Idris Elba interpreta il presidente, che deve affrontare un missile nucleare diretto verso gli Stati Uniti e prendere una decisione tra un attacco militare o una soluzione diplomatica.

Bigelow mira a un finale aperto in "Una Casa di Dinamite" per permettere agli spettatori di riflettere sulle loro decisioni in situazioni simili. Con questo film, completa una trilogia militare, dopo "The Hurt Locker" (2008) e "Zero Dark Thirty" (2012).

Per garantire l'autenticità, Bigelow ha ricreato con cura i protocolli militari e le scene, tra cui la Situation Room della Casa Bianca e un team di soldati in Alaska. Noah Oppenheim, il regista di "Una Casa di Dinamite," è un ex giornalista e presidente di NBC News. Ha intervistato alti funzionari della CIA, del Pentagono e della Casa Bianca per preparare la sua sceneggiatura.

L'origine del missile nucleare in "Una Casa di Dinamite" è sconosciuta, potenzialmente dalla Russia o dalla Corea del Nord. Bigelow afferma che il film è quasi un manifesto pacifista, sottolineando la necessità di un maggiore awareness sulle armi nucleari e la loro non proliferazione.

"Una Casa di Dinamite" è stato proiettato in concorso al Festival del Cinema di Venezia. Con la sua storia tempestiva e stimolante, il film promette di essere un'aggiunta coinvolgente al corpus di opere di Bigelow.

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