Potenziale interruzione dei trasferimenti globali di dati a causa della sentenza controversa della Corte di giustizia europea nel caso Schrems
La Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) ha emesso oggi una sentenza nel caso Schrems II, che ha importanti conseguenze per l'economia digitale. La decisione mette subito sottosopra e, in molti casi, ferma i trasferimenti di dati tra l'UE e gli Stati Uniti.
La sentenza caratterizza come irresponsabile, secondo le dichiarazioni precedenti del Centro per l'Innovazione dei Dati, un think tank di Bruxelles incentrato sulla politica dei dati. Il centro ha dichiarato che la sentenza è irresponsabile, soprattutto in un contesto di pandemia globale in cui i flussi di dati internazionali sono più importanti che mai.
La sentenza della CGUE rende nulle le tutele dell'accordo Privacy Shield UE-USA, stabilito dopo la decisione del 2015 che aveva invalidato l'accordo Safe Harbor. Ciò significa che oltre 5.000 aziende europee e americane che utilizzano lo Privacy Shield come base legale per i trasferimenti transatlantici di dati saranno gravemente colpiti dalla decisione.
La sentenza della CGUE stabilisce che le aziende che trasferiscono dati personali degli utenti dall'Unione Europea ad altre giurisdizioni devono fornire le stesse tutele offerte all'interno del blocco. A meno che non vengano trovate alternative adeguate, la sentenza potrebbe indebolire la competitività dell'economia digitale dell'UE a causa dell'interruzione dei trasferimenti di dati verso altri paesi. L'impatto sull'economia digitale potrebbe essere disastroso, secondo le dichiarazioni precedenti.
La dichiarazione del Centro per l'Innovazione dei Dati indica che la sentenza potrebbe causare disastri nell'economia digitale. Sostiene che la sentenza mette a rischio tutti i trasferimenti di dati globali dall'UE. La sentenza mette a rischio i trasferimenti di dati dall'UE a molti altri paesi, a meno che l'UE non decida di trattare gli Stati Uniti con un doppio standard.
I flussi di dati globali sono essenziali per le imprese, i decisori politici e i gruppi di advocacy. La dichiarazione del Centro per l'Innovazione dei Dati ribadisce l'importanza di questi flussi, soprattutto nella situazione attuale di pandemia. La dichiarazione del centro conclude caratterizzando la sentenza come irresponsabile, poiché mette a rischio l'economia digitale dell'UE e potrebbe potenzialmente disturbare i trasferimenti di dati essenziali.
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