Salta al contenuto

Potenze politiche internazionali avviano azioni per ripristinare le sanzioni delle Nazioni Unite contro l'Iran, a causa delle preoccupazioni per la ricerca del paese di capacità nucleari.

Tehran promette rappresaglia contro la presunta ingiusta e illegittima reimposizione delle sanzioni

Le potenze straniere internazionali stanno cercando di far rispettare le sanzioni delle Nazioni...
Le potenze straniere internazionali stanno cercando di far rispettare le sanzioni delle Nazioni Unite contro l'Iran a causa dei sospetti sulla loro ricerca di capacità nucleari.

Potenze politiche internazionali avviano azioni per ripristinare le sanzioni delle Nazioni Unite contro l'Iran, a causa delle preoccupazioni per la ricerca del paese di capacità nucleari.

In un importante passo avanti, i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito hanno attivato il meccanismo "snapback", avviando un processo di 30 giorni per reimporre le sanzioni sospese dieci anni fa sul programma nucleare dell'Iran. Questa decisione arriva due mesi dopo una guerra di 12 giorni tra Israele e l'Iran, che Israele ha affermato fosse mirata a degradare le capacità nucleari e balistiche di Tehran.

Il meccanismo "snapback", parte dell'accordo nucleare del 2015 (JCPOA), consente di reimporre automaticamente le sanzioni sospese dell'ONU se l'Iran viola l'accordo. I tre paesi credono che l'Iran sia in significativo non-adempimento dei suoi impegni nell'accordo. Hanno anche dichiarato che l'Iran non ha giustificazione civile per il suo stockpile di uranio altamente arricchito e che il suo programma nucleare rappresenta ancora una minaccia per la pace e la sicurezza internazionali.

Il rial, la valuta dell'Iran, è crollato da 32.000/$1 nel 2015 a oltre 1 milione/$1, esercitando ulteriori pressioni sull'economia iraniana in frantumi. Questa pressione economica, insieme agli attacchi di Israele ai siti nucleari dell'Iran a giugno e al rifiuto dell'Iran di cooperare con gli ispettori, ha accelerato l'urgenza di attivare il meccanismo "snapback".

L'Iran ha sospeso la sua cooperazione con l'AIEA all'inizio di luglio 2025 a seguito di questi attacchi e della pressione per la possibile reimposizione delle sanzioni attraverso il meccanismo "snapback" dell'ONU. La pausa nella cooperazione è legata alla risposta di Tehran a questi attacchi e alla pressione per la possibile reimposizione delle sanzioni. L'Iran ha precedentemente minacciato che la cooperazione con l'organismo di vigilanza nucleare dell'ONU potrebbe essere influenzata se il meccanismo "snapback" viene attivato.

Le sanzioni reimposte potrebbero tagliare l'Iran dall'accesso alle armi e alla tecnologia, influenzando i suoi programmi missilistici e nucleari. Misure che potrebbero essere reimposte includono il congelamento dei beni iraniani all'estero, l'interruzione delle vendite di armi e la penalizzazione dello sviluppo di missili balistici.

Tuttavia, è importante notare che il meccanismo scade il 18 ottobre, dopo cui la Russia e la Cina potrebbero potenzialmente bloccare le sanzioni. I paesi occidentali hanno da tempo temuto che l'Iran stia cercando un'arma nucleare sotto la copertura di un programma energetico atomico.

In risposta a questo passo dei tre paesi europei, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che Tehran risponderà in modo appropriato per proteggere i suoi diritti e interessi nazionali. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha sottolineato che questo passo non segna la fine della diplomazia e che ci sono ora 30 giorni per le trattative, durante i quali "siamo determinati... a impegnarci in un dialogo con l'Iran".

Questo sviluppo segna un'importante escalation nella tensione in corso tra l'Iran e la comunità internazionale sul suo programma nucleare. Le prossime settimane saranno cruciali mentre il mondo osserva come l'Iran risponderà e se il meccanismo "snapback" porterà alla reimposizione delle sanzioni dell'ONU.

Leggi anche:

Più recente