Paesi, guidati dal Giappone e da altri 21, criticano il piano di colonizzazione israeliano in Cisgiordania
In un importante passo avanti, 27 paesi, tra cui Giappone, Regno Unito, Francia e altri 18, hanno emesso una dichiarazione congiunta per condannare il piano di insediamento israeliano nella zona E1 del territorio palestinese sotto l'occupazione israeliana. La dichiarazione, emessa in risposta agli attacchi militari israeliani a Gaza, afferma che l'azione unilaterale mina il desiderio collettivo di sicurezza e prosperità nel Medio Oriente.
La dichiarazione congiunta, adottata dai ministri degli esteri dei 27 paesi, sottolinea l'importanza del ruolo dei giornalisti nel mettere in luce la situazione nelle zone di conflitto. Chiede la protezione per i giornalisti che operano a Gaza per svelare la catastrofe umanitaria nel territorio occupato. La dichiarazione afferma che l'accesso alle zone di conflitto è essenziale per i giornalisti per evidenziare la devastante realtà della guerra.
A differenza di una precedente dichiarazione congiunta riguardante la questione degli insediamenti nella Cisgiordania, questa dichiarazione non condanna il governo israeliano o le sue azioni. Tuttavia, afferma che il piano di insediamento israeliano alimenta ulteriori violenza e instabilità nei territori palestinesi occupati. La dichiarazione congiunta afferma anche che la costruzione di case nella zona E1 renderà impossibile una soluzione a due stati dividendo qualsiasi potenziale stato palestinese e limitando l'accesso dei palestinesi a Gerusalemme.
La dichiarazione congiunta emessa dai 27 paesi arriva dopo che Germania e Unione Europea hanno invitato Israele il 21 agosto a sospendere Immediately i suoi progetti di costruzione di insediamenti nella Cisgiordania. L'UE ha affermato che queste azioni violano il diritto internazionale e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ostacolano una soluzione negoziata a due stati e prolungano l'occupazione israeliana della Cisgiordania. L'UE ha anche sottolineato che tali decisioni unilaterali peggiorano ulteriormente la già tesa situazione e minacciano la pace.
In una dichiarazione congiunta separata, 27 paesi, tra cui Giappone, Regno Unito, Francia e Germania, hanno richiesto l'accesso immediato dei media stranieri indipendenti a Gaza. Il governo britannico ha annunciato la dichiarazione congiunta, che si oppone a tutti i tentativi di limitare la libertà di stampa e bloccare l'ingresso ai giornalisti durante i conflitti.
La parte orientale di Gerusalemme, prevista dai palestinesi come capitale del loro futuro stato, non viene menzionata nel contesto di questa dichiarazione congiunta. I ministri nella dichiarazione congiunta hanno chiesto il immediate revoca del piano di insediamento israeliano nei termini più forti. La dichiarazione congiunta non affronta il progetto di insediamento israeliano nella Cisgiordania o l'impatto potenziale su una soluzione a due stati.
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