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Navigando nel tempo in un viaggio misterioso, "Rose of Nevada" vede la presenza di George MacKay e Callum Turner in questa avventura incantevole e di viaggio nel tempo, come recensito.

George Mackay e Callum Turner capeggiano l'ultimo film di Mark Jenkin, 'Rose del Nevada', che continua a muestra lo stile avant-garde di Jenkin anche con l'aggiunta di star del cinema.

Navigando su un viaggio misterioso e temporale, 'Rose of Nevada' mette in scena George MacKay e...
Navigando su un viaggio misterioso e temporale, 'Rose of Nevada' mette in scena George MacKay e Callum Turner in un viaggio intrigante, come recensionato.

Nel pittoresco villaggio di Nevada, una scoperta sorprendente ha scosso la comunità. La barca omonima, creduta persa in mare 30 anni fa, è misteriosamente ricomparsa nel porto del villaggio. Questo evento inaspettato ha non solo acceso la speranza per una rinascita delle fortune di una comunità in difficoltà, ma ha anche aperto la strada a un'esperienza cinematografica unica.

Il regista, sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia, compositore e sound designer Mark Jenkins è tornato con il suo ultimo film, "Rose of Nevada". Il film, che ha già ottenuto date nei festival di Venezia e Toronto, promette di essere un viaggio coinvolgente che fonde abilmente elementi di horror, dramma e inspiegabile.

Jenkins, che si è fatto un nome con il suo film d'esordio del 2019 "Bait", un ritratto monocromatico a basso budget di una comunità costiera cornica, ha di nuovo sconvolto la scena indie. "Rose of Nevada" dovrebbe avere una distribuzione più ampia dei suoi film precedenti, raggiungendo un pubblico più vasto con la sua trama intrigante e il cast stellare.

L'equipaggio del film è composto da un trio improbabile: il giovane disoccupato Nick (MacKay), il taciturno nuovo arrivato in città Liam (Turner) e il rude marinaio Murgey (Francis Magee). L'apparizione della barca li ha riuniti, e si avventurano in mare per indagare sulla sua origine.

La storia si svolge in un modo che esalta una sottile vena di tensione tra i due personaggi principali. Uno anela al presente, mentre l'altro si adatta immediately, senza battere ciglio, al passato. Questa dinamica, insieme al brusco cambio di realtà del film, crea una narrazione coinvolgente che è meglio esperire senza preavviso.

La ripresa in 16mm di Jenkins in "Rose of Nevada" crea composizioni di nature morte precise e toni primari oleosi e decisi, trasformando il mare in tempesta e gli oggetti di tutti i giorni in un soggetto pittoresco. Il capolavoro artigianale del film è la sua sonorità rumorosa e tintinnante, costruita interamente in post-produzione, che immerge gli spettatori sia nel fragore metallico di una nave che potrebbe affondare, sia nell'artificio confortante della produzione cinematografica analogica.

Le acque sono piene di pesci, e presto anche la stiva della barca lo è. Man mano che l'equipaggio si addentra nel mistero della ricomparsa della barca, viene attirato in un orrore fantastico che lascerà gli spettatori con il fiato sospeso.

Oltre a George MacKay e Callum Turner come protagonisti, "Rose of Nevada" vede anche Mary Woodvine, la partner e collaboratrice di Jenkins nella storia, e Edward Rowe, che è stato il protagonista di "Bait", in un ruolo da caratterista. Il film consolida Jenkins come una voce distintiva e facilmente riconoscibile nell'arte cinematografica, e un must-watch per gli appassionati di cinema

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