Salta al contenuto

Natalia Nagovitsyna rimane insensibile ad un'altezza di 7000 metri, 16 giorni da quando è stata intrappolata.

L'alpinista russo subisce una frattura alla gamba il 12 agosto; la natura estremamente difficile dell'operazione di soccorso nel Kirghizistan costringe le autorità ad abbandonare la missione.

Assente da 16 giorni ad un'altitudine di 7.000 metri, non ci sono segni della sopravvivenza di...
Assente da 16 giorni ad un'altitudine di 7.000 metri, non ci sono segni della sopravvivenza di Natalia Nagovitsyna.

Natalia Nagovitsyna rimane insensibile ad un'altezza di 7000 metri, 16 giorni da quando è stata intrappolata.

Sulle pericolose vette del Peak della Vittoria, una delle cime più pericolose della regione e la più alta del Kyrgyzstan, si è verificato un tragico incidente.

Il 15 agosto, l'alpinista italiano Luca Sinigaglia ha perso la vita mentre tentava di salvare la sua compagna di scalata, la 48enne alpinista russa Natalia Nagovitsyna. Secondo i resoconti, Nagovitsyna era rimasta bloccata a circa 7.000 metri per due settimane dopo un incidente avvenuto il 12 agosto, in cui si era rotta una gamba durante la scalata del Peak della Vittoria.

Le condizioni meteorologiche estreme nella zona, comprese temperature che scendevano fino a -30 gradi Celsius durante la notte, tempeste di neve e forti venti, hanno rappresentato un fattore significativo negli sforzi di ricerca e soccorso. Nonostante diversi tentativi, le operazioni di soccorso per Nagovitsyna si sono rivelate infruttuose, con un elicottero di soccorso che è anche precipitato sulla montagna.

Un drone equipaggiato con una telecamera termica è stato utilizzato per cercare Nagovitsyna, ma non sono state rilevate tracce di vita. La zona in cui Nagovitsyna era rimasta bloccata è specifica per la sua natura, ponendo ulteriori sfide alla squadra di soccorso.

In una triste piega degli eventi, i soccorritori italiani sono arrivati in elicottero per recuperare il corpo di Sinigaglia, come riportato dal Ministero degli Affari Esteri italiano. Le operazioni di soccorso per Nagovitsyna sono state sospese sabato.

L'incidente ha lasciato la comunità degli alpinisti locali in lutto, con voci che suggeriscono che nessuno sia mai stato salvato a una simile altitudine sul Peak della Vittoria. La tragedia serve come un duro promemoria dei pericoli che gli alpinisti affrontano nella loro ricerca dell'avventura.

L'organizzazione specifica coinvolta negli sforzi di soccorso per Nagovitsyna non è stata menzionata nelle informazioni disponibili. Tuttavia, è chiaro che la squadra ha affrontato una sfida in salita sia per il terreno difficile che per le condizioni meteorologiche avverse.

I nostri pensieri sono con le famiglie e gli amici di Luca Sinigaglia e Natalia Nagovitsyna in questo momento difficile. Possano le loro memorie essere un tributo allo spirito di avventura che ci spinge a esplorare le vette e gli abissi del nostro mondo.

Leggi anche:

Più recente