Molti di 300.000 manifestanti si radunano a Londra a sostegno di Gaza, mentre l'attenzione è rivolta alle detenzioni in piazza del Parlamento
Oggi, circa 300.000 persone hanno preso d'assalto le strade di Londra in una poderosa dimostrazione di solidarietà, partecipando ad una delle più grandi manifestazioni pro-Palestina della storia britannica. La marcia, organizzata dalla Campagna per la Solidarietà con il Popolo Palestinese, dai sindacati, dai gruppi religiosi e dalle organizzazioni di base, aveva l'obiettivo di attirare l'attenzione sulla crisi umanitaria in corso a Gaza.
La manifestazione è partita da Russell Square e ha attraversato il cuore della capitale, causando un completo blocco del traffico in diverse arterie. I manifestanti hanno richiesto la fine della deliberata fame dei civili a Gaza, una richiesta che si fa sempre più urgente man mano che i tassi di occupazione degli ospedali raggiungono un'impressionante cifra del 300%. Con carenze critiche di anestetici e sangue, il sistema sanitario di Gaza è sull'orlo del collasso.
Iman Hillis, una giornalista di Gaza, ha condiviso il suo racconto agghiacciante della vita nella striscia assediata, descrivendo come un compito che un tempo richiedeva due ore ora richiede quattro giorni a causa della denutrizione. Tragicamente, questa lotta è fin troppo reale per molti, con segnalazioni di 197 morti, più della metà dei quali bambini, per fame dal mese di marzo. Questo settimana, il caso di Ataf Abu Hatar, un campione sportivo locale di 17 anni, che è morto pesando solo 55 libbre, ha suscitato scalpore.
Gli attivisti affermano che l'ambasciata israeliana a Londra ha esercitato pressioni sui desk delle notizie per limitare la copertura di questa crisi umanitaria. Questa affermazione è supportata dal fatto che i media mainstream si sono concentrati su una manifestazione separata in Parliament Square, dove centinaia di persone sono state arrestate per aver sostenuto il gruppo attivista bandito Palestine Action. Tuttavia, la marcia umanitaria, che ha visto la partecipazione di studenti, operatori sanitari, pensionati, artisti e famiglie con bambini, è stata quasi ignorata.
Il giornalista e attivista Owen Jones si è rivolto alla folla, condannando le esportazioni di armi e la copertura diplomatica del governo britannico per la campagna di Gaza di Israele. È stato raggiunto dal performer australiano Daniel Perry, che ha ricevuto una calorosa accoglienza per aver esibito una bandiera palestinese durante un concerto all'Opera House di Sydney.
Attualmente, circa 22.000 camion rimangono bloccati ai valichi di frontiera controllati da Israele, aggravando ulteriormente la già grave situazione a Gaza. La striscia ha bisogno di 600 camion di cibo e carburante al giorno, ma nelle ultime dieci giorni solo il 14% di questa quantità (850 camion) è entrato. Questa carenza critica è stata ulteriormente aggravata dal fatto che circa 365 persone sono state arrestate alla manifestazione di Parliament Square, tra cui quattro per sospetto aggressione a pubblico ufficiale.
L'attivista e autore Tariq Younis ha criticato i media per aver dato spazio agli arresti invece che alla sofferenza a Gaza o all'enorme manifestazione di pubblico, tenendo la questione umanitaria fuori dalle prime pagine. Nonostante questi ostacoli, i manifestanti rimangono determinati a continuare la loro lotta per la giustizia e la pace in Palestina.
Leggi anche:
- La Moldavia deve affrontare decisioni cruciali in vista delle elezioni di settembre.
- L'Unione europea ha chiesto alla Turchia di non violare l'accordo sul diritto internazionale.
- I leader Pashinyan e Aliyev si riuniscono alla riunione annuale dell'Organizzazione di cooperazione di Shanghai
- "Il governatore Hochul sostiene che le aziende di New York hanno inviato illegalmente prodotti per lo svapo, con particolare attenzione ai bambini"