Misteriosi morti nel Mar Rosso: un esame dell'elevato tasso di annegamenti di migranti
Nell'ultimo anno, il numero di migranti che viaggiano attraverso la rotta orientale, anche nota come Ostroute, ha registrato un aumento significativo. Secondo i dati recenti, circa 446.000 persone hanno intrapreso il viaggio nel 2022, con un aumento del 13%. La maggior parte di questi migranti proviene dalla Siria, con una piccola parte composta da yemeniti che fanno ritorno al loro paese natale, e un gruppo molto più ampio che fugge dalle crisi economiche.
Lo stretto di Bab al-Mandab, situato tra Yemen, Gibuti ed Eritrea, è parte cruciale di questo viaggio pericoloso. Lo scorso fine settimana, si è verificato un tragico incidente quando un'imbarcazione che affondava nello stretto ha causato la morte di almeno 92 persone, con molte altre segnalate disperse. La maggior parte dei morti e dei dispersi sono etiopi.
La traversata del mare è considerata la parte più pericolosa del viaggio. I migranti spesso non dispongono di documenti di viaggio, poiché ottenerli può essere costoso e lungo. In difficoltà, le imbarcazioni possono sperare solo nell'aiuto di navi cargo di passaggio, ma i capitani sono diventati guardinghi a causa dei numerosi casi di pirateria. I pirati hanno utilizzato inganni per salire a bordo delle navi e prendere in ostaggio l'equipaggio, rendendo i capitani riluttanti ad aiutare le imbarcazioni di migranti in difficoltà.
Lavoro al di fuori del sistema offre maggiori opportunità di impiego per i migranti in Arabia Saudita, destinazione di molti di questi viaggi. Tuttavia, alcuni migranti non vogliono essere ufficialmente riconosciuti come tali perché limita le loro prospettive. Avere un kafeel (sponsor locale) lega i migranti a un contratto, e alcuni kafeel hanno tenuto i passaporti dei lavoratori, rendendo difficile per loro lasciare posti di lavoro abusivi, in particolare per le lavoratrici.
Despite the presence of the US Navy and other militaries in the area, their priority is to stop piracy and attacks on oil tankers, not to protect migration routes. The Bab al-Mandab lacks an official sea rescue program, leaving migrants vulnerable to the dangers of the sea.
This article was originally written in German and was contributed to by Eshete Bekele. It was edited by Chrispin Mwakideu.