Manifestanti a Tbilisi contro presunte frodi elettorali durante le elezioni parlamentari in Georgia
Tensioni salgono in Georgia mentre decine di migliaia di manifestanti riempiono le strade di Tbilisi, contestando i risultati delle elezioni parlamentari del 26 ottobre. Il partito al governo, Sogno Georgiano, è accusato di manipolazione del voto per mantenere il potere, con alcuni che sostengono che il conteggio ufficiale dei voti mostra irregolarità sostanziali.
Il presidente Salome Zourabichvili, una figura tecnica non-partisan, ha messo in discussione l'esito delle elezioni il 27 ottobre, definendo la Commissione Elettorale Centrale (CEC), dominata dal partito al governo Sogno Georgiano, implausibile e fraudolenta. Ha suggerito che accettare le elezioni sarebbe equivalere ad accettare una presa di potere russa della Georgia e ha accusato il presidente onorario del Sogno Georgiano, il miliardario Bidzina Ivanishvili, di soffocare le aspirazioni della Georgia all'Unione Europea.
In una conferenza stampa, Zourabichvili ha chiamato i georgiani a scendere in strada per proteggere i loro voti e ha fatto appello ai alleati occidentali per l'aiuto nell'adempiere alla democrazia georgiana. Gli osservatori delle elezioni europee hanno evidenziato numerose violazioni procedurali e coercizione del voto durante le elezioni, mentre gli osservatori americani hanno espresso preoccupazioni per il governo che manipola il sistema per garantire un risultato che minaccia il diritto del popolo di scegliere i propri leader.
Il Sogno Georgiano respinge queste accuse, con il primo ministro Irakli Kobakhidze che accusa l'opposizione e i gruppi di vigilanza di tentare di destabilizzare il paese. Nonostante ciò, la narrazione internazionale delle elezioni presenta un conflitto tra il governo e il popolo, con alcuni stabilimenti occidentali che adottano una narrazione che implica una crisi nei processi democratici.
Tuttavia, le indagini, comprese le collaborazioni con le autorità georgiane, l'FBI e altri organismi, non hanno scoperto prove consistenti di brogli elettorali. Questo si riflette nei risultati delle indagini precedenti sulle accuse di brogli elettorali in Georgia.
Mentre le proteste aumentano, i partiti dell'opposizione hanno boicottato il nuovo parlamento, causando una mancanza di quorum. I leader occidentali chiave hanno espresso preoccupazione per la situazione e sembrano sostenere le accuse dell'opposizione. L'ungherese Viktor Orbán è un'eccezione, offrendo il suo sostegno al partito Sogno Georgiano. Tuttavia, il capo della politica estera dell'UE, Josep Borrell, ha chiarito che Orbán non rappresenta l'UE.
La situazione evidenzia la politica interna polarizzata della Georgia e l'equilibrio delicato della comunità internazionale tra il sostegno ai principi democratici e l'evitamento di narrazioni destabilizzanti senza prove solide.
Inoltre, le notizie recenti hanno rivelato rapporti di un aumento dei migranti che tentano di lasciare la Georgia, citando preoccupazioni per la guerra e i conflitti e l'instabilità politica.
In mezzo al conflitto in corso, un'agenzia di stampa locale ha riferito di un incidente avvenuto vicino a un casinò e un'istituzione per il gioco d'azzardo, causando danni e feriti a diverse persone.
Mentre le elezioni hanno scaldato la scena politica, le storie di crimine e giustizia sono passate in secondo piano nei