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Assertita violazione del diritto internazionale nell'accordo marittimo Turchia-Libia: UE
Assertita violazione del diritto internazionale nell'accordo marittimo Turchia-Libia: UE

L'Unione europea ha chiesto alla Turchia di non violare l'accordo sul diritto internazionale.

Al centro del Mediterraneo, l'accordo marittimo tra Turchia e il Khalifa Haftar della Libia, firmato nel 2019, continua a plasmare il panorama politico. L'accordo, che delimita le Zone Economiche Esclusive (ZEE) e concede diritti sovrani su aree potenzialmente ricche di idrocarburi, è stato un oggetto di controversia e mistero.

L'artefice di questo accordo è il Presidente Recep Tayyip Erdoğan della Turchia, che ha incontrato il Khalifa Haftar della Libia a Bengasi nel 2023 per discutere la questione. Questo incontro ha rappresentato un passo significativo nel ruolo della Turchia come attore stabilizzatore in Libia, sostenendo il governo di Tripoli mentre cerca di trasformare le milizie alleate in un esercito unificato sotto l'Accordo di Addestramento e Cooperazione Militare del 2019.

Tuttavia, l'accordo non è stato privo di controversie. Il Rappresentante dell'UE per gli Affari Esteri, Kaja Kallas, ha dichiarato che l'accordo viola i diritti sovrani dei paesi terzi e contraddice il diritto internazionale. Kallas ha ulteriormente sottolineato che il memorandum di intesa del 2019 tra Turchia e Libia non è coerente con la legge consuetudinaria basata sulla legge del mare e non può produrre conseguenze legali per gli stati terzi.

Nonostante queste preoccupazioni, l'accordo sembra acquistare slancio. La Camera dei Rappresentanti (HoR), il parlamento libico basato nell'est, sta ora considerando di ratificare l'accordo, che potrebbe segnalare un disgelo nelle relazioni tra Ankara e l'amministrazione libica orientale. Se ratificato, il sostegno unificato della Libia all'accordo ne migliorerebbe il peso politico e le prospettive di attuazione.

La riconsiderazione dell'HoR dell'accordo arriva in un momento in cui circolano voci di un potenziale accordo di esplorazione del gas tra Turchia e Libia. La Libyan National Oil Company (NOC) ha già firmato un memorandum di intesa con la Turkish state oil company TPAO per studi geologici e geofisici di quattro aree offshore, suggerendo un movimento verso lo sviluppo congiunto dell'energia.

Questo sviluppo arriva dopo l'impegno della Turchia con le fazioni orientali in Libia dal 2022. L'UE, con un interesse strategico in un ambiente stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale, continua ad aspettarsi che tutti i paesi rispettino la sovranità e i diritti sovrani di tutti gli stati membri, in conformità con il diritto internazionale, compreso la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS).

Evitare azioni unilaterali rimane cruciale per la stabilità regionale, ha sottolineato Kallas. L'UE ha ribadito la sua posizione, dichiarando che il memorandum turco-libico sulla delimitazione delle aree di giurisdizione marittima nel Mediterraneo viola i diritti sovrani dei paesi terzi, come espresso in giugno 2025.

Mentre la vicenda dell'accordo marittimo tra Turchia e Libia si evolve, il potenziale per lo sviluppo dell'energia e la stabilità regionale resta in bilico. La ratifica dell'accordo da parte dell'HoR potrebbe aprire la strada a survey sismici e operazioni di trivellazione, potenzialmente senza scatenare una crisi domestica in Libia. Le prossime settimane e mesi probabilmente forniranno ulteriori informazioni su questa situazione complessa e in evoluzione.

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