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L'UE rafforza le norme in materia di produzione di abbigliamento e di prodotti alimentari

I legislatori europei sostengono una normativa volta a ridurre significativamente i rifiuti alimentari annuali nell'Unione Europea e ad attenuare le conseguenze ambientali delle tendenze della moda veloce

L'UE stringe le regolamentazioni sui rifiuti alimentari e le tendenze della moda rapida
L'UE stringe le regolamentazioni sui rifiuti alimentari e le tendenze della moda rapida

L'UE rafforza le norme in materia di produzione di abbigliamento e di prodotti alimentari

L'Unione Europea ha compiuto un passo significativo verso lo sviluppo sostenibile adottando obiettivi vincolanti per la riduzione dei rifiuti alimentari e tessili. La nuova legge, che aggiorna una direttiva UE del 2008 sui rifiuti e include l'industria tessile, mira a contrastare l'impatto degli importazioni di abbigliamento a basso costo, in particolare dalla Cina, e a ridurre gli sprechi alimentari lungo l'intera catena del valore.

Lo scorso anno, un'impressionante quantità di 4,6 miliardi di pacchi piccoli è entrata nell'UE, con il 91% proveniente dalla Cina. Questo afflusso ha suscitato preoccupazione per l'impatto ambientale della moda veloce, spingendo l'UE a proporre una tassa di importazione piatta di due euro ($2,35) per pacco per limitare l'afflusso.

Nel campo degli sprechi alimentari, l'UE produce circa 130 chilogrammi di sprechi alimentari e 15 chilogrammi di sprechi tessili per persona all'anno. La nuova legge richiede a tutti gli Stati membri dell'UE di fissare obiettivi vincolanti per la riduzione degli sprechi alimentari. Si prevede che i dettaglianti, i ristoranti, la gastronomia e le famiglie ridurranno gli sprechi alimentari del 30% per persona, mentre i settori della produzione e della trasformazione degli alimenti dovrebbero mirare a una riduzione del 10% entro il 2030.

I settori della ristorazione e dell'ospitalità si sono opposti agli obiettivi vincolanti, sostenendo invece l'educazione del pubblico sulla riduzione degli sprechi. Tuttavia, più del 50% degli sprechi alimentari in Europa avviene a livello domestico, secondo Marine Thizon del gruppo dell'industria degli hotel, ristoranti e caffè di Hotrec.

Gli sprechi alimentari prima, durante e dopo la raccolta o l'allevamento del bestiame costituiscono una parte significativa degli sprechi alimentari lungo la catena del valore, secondo il WWF. Le soluzioni mirate per ridurre gli sprechi alimentari potrebbero includere la promozione di frutta e verdura "brutta", la chiarificazione dell'etichettatura delle date e la donazione degli alimenti invenduti ma ancora consumabili.

Nel settore tessile, i produttori dovranno finanziare la raccolta, il triage e il riciclo di abbigliamento, tappeti e materassi. L'UE produce 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili all'anno, con meno dell'1% dei tessuti a livello mondiale attualmente riciclati.

La nuova legge arriva in un momento in cui vengono condotte indagini su piattaforme come Shein per i rischi legati ai prodotti illegali. I legislatori sperano che la legge possa aiutare a contrastare l'impatto ambientale dell'industria della moda veloce, che è un importante contribuente all'uso di acqua, fertilizzanti ed energia nella produzione, trasformazione e conservazione degli alimenti.

Gli attivisti per l'ambiente come il WWF sono preoccupati che non sia stato fissato alcun obiettivo di riduzione dei rifiuti per il settore agricolo. Nonostante ciò, l'impegno dell'UE per ridurre gli sprechi alimentari e tessili rappresenta un passo nella giusta direzione verso un futuro più sostenibile.

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