L'UE intende interrompere le vendite di petrolio russo in Europa, con ambizioni per un obiettivo più ampio
L'Unione Europea (UE) sta valutando l'imposizione di un dazio punitivo sul petrolio russo, una mossa che potrebbe avere un impatto significativo sulle entrate del petrolio russo. Questa considerazione fa parte del nuovo pacchetto di sanzioni dell'UE, proposto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Il testo legale della proposta di embargo mira a colpire la capacità della Russia di vendere petrolio a livello globale. Se attuato, il divieto dell'UE potrebbe avere un effetto simile a un dazio, costringendo la Russia a tagliare i prezzi per attrarre acquirenti non europei che assumono il rischio di acquistare petrolio russo.
Le esportazioni di petrolio della Russia sono generalmenteworth più del doppio di quelle del gas. L'UE è attualmente la destinazione di quasi la metà delle esportazioni di petrolio della Russia. Qualsiasi compagnia di navigazione o assicurazione controllata da cittadini o compagnie UE sarebbe proibita dal facilitare il trasporto di petrolio russo, il che potrebbe causare grandi turbolenze nel commercio globale del petrolio.
Circa il 95% dell'assicurazione della responsabilità per le petroliere è coperto dal diritto europeo, e più del 60% del petrolio russo viene trasportato su petroliere greche. Le compagnie assicurative responsabili di più del 60 percento del trasporto di prodotti petroliferi russi appartengono alla Turchia. Questa intricata rete di involvement europeo nel commercio del petrolio potrebbe potenzialmente ostacolare le importazioni russe verso paesi terzi, similmente alle sanzioni USA sull'olio iraniano e venezuelano.
Alcuni paesi europei, come la Francia, l'Italia, la Polonia e la Svezia, hanno ridotto le tasse sui carburanti stradali dalla invasione dell'Ucraina, aumentando la domanda di petrolio. Tuttavia, non tutti gli stati membri sono d'accordo. L'Ungheria ha espresso la più forte opposizione al divieto proposto. Slovacchia e Repubblica Ceca hanno richiesto più tempo per attuare le sanzioni rispetto all'esenzione di un anno proposta per gli stati membri vulnerabili.
La Germania e la Polonia stanno collaborando per sostituire la fornitura di petrolio russo, mentre l'OPEC resiste alle richieste di aumentare la produzione per aiutare a mantenere i prezzi del petrolio sotto controllo. L'UE ha speso più di 20 miliardi di dollari per il petrolio russo dalla invasione dell'Ucraina, e il motivo del divieto è quello di impedire agli europei di pagare prezzi elevati per l'energia russa e di chiudere il mercato più importante della Russia per la sua principale esportazione.
In mezzo a una crisi energetica (e climatica), l'UE dovrebbe fare politica per ridurre il consumo di petrolio, non solo rilasciare infografiche e rimandare la questione. La Commissione europea dovrebbe considerare strategie
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