L'organo esecutivo dell'Unione europea, la Commissione europea, intende riformare la sua struttura in tempi imminenti
La Commissione Europea, braccio esecutivo del blocco responsabile delle funzioni amministrative quotidiane, sta intraprendendo una significativa riorganizzazione volta a migliorare l'efficienza e l'efficacia dei costi.
La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha affidato a Piotr Serafin, Capo del Bilancio e dell'Amministrazione Pubblica della Commissione, una vasta revisione dell'organizzazione e delle operazioni della Commissione stessa. Questa revisione, iniziata quando Serafin ha assunto il suo ruolo all'inizio del nuovo mandato lo scorso anno, dovrebbe essere completata entro la fine del 2026.
Per agevolare questo processo, questo autunno verrà riunito un gruppo di alto livello esterno composto tra 7 e 9 consiglieri, principalmente rappresentanti del settore pubblico (o semi-pubblico) o dell'accademia. Potrebbero essere invitati esperti da altre organizzazioni, compreso il settore privato, come "esperti invitati". È interessante notare che in passato questi organismi consultivi dell'UE hanno incluso principalmente rappresentanti del settore privato, in particolare banche e istituzioni finanziarie, con meno membri del settore pubblico o dell'accademia.
Catherine Day, ex Segretario Generale della Commissione, è stata nominata come consigliera speciale per sorvegliare il processo di revisione. La revisione formale è prevista per la fine del 2025 o l'inizio del 2026.
La revisione comprenderà una valutazione approfondita di "chi fa cosa" all'interno della Commissione, con l'obiettivo di eliminare i processi superflui e incoraggiare una maggiore collaborazione. L'obiettivo è quello di consegnare un'amministrazione pubblica moderna ed efficiente che possa fare fronte alle priorità politiche e gestire la volatilità come nuova normalità.
La Commissione impiega circa 32.000 persone e la complessità delle sue operazioni è aumentata negli ultimi anni. La responsabilità per le politiche chiave è caduta tra i tradizionali directorate-generals e la segreteria generale centrale sotto von der Leyen stessa. Dal suo insediamento nel 2019, von der Leyen ha cercato di snellire i processi decisionali, centralizzando il controllo nella sua sede di Berlaymont.
Entro la fine del prossimo anno, la Commissione si aspetta di avere un ensemble finale di raccomandazioni per la riorganizzazione del suo braccio esecutivo. Questa riforma è un passo significativo per garantire che la Commissione rimanga efficace ed efficiente nel suo ruolo di forza trainante dell'agenda politica ed economica dell'Unione Europea.
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