Lo sfollamento di massa degli afghani dal Pakistan dopo il terremoto porta all'espulsione
In un recente sviluppo, il governo pakistano sta attuando una deportazione di massa di rifugiati afghani registrati, fissando una scadenza del 1º settembre per coloro che dispongono di carte di registrazione (PoR) per lasciare il paese o rischiare l'arresto e la deportazione.
Questa decisione, annunciata dal Ministero dei Rifugiati (Flüchtlingsministerium), rientra nel "Piano di Rientro dei Forestieri Illegali" avviato alla fine del 2023. Il ministero è responsabile dell'espulsione dei rifugiati afghani registrati dal 2023.
Il Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha segnalato un aumento dei passaggi nel mese di agosto, con una impennata tra il 24 e il 30 agosto di 25.490 afghani tornati, di cui 13.525 erano titolari di PoR. Più di 4.000 persone hanno lasciato il valico di frontiera di Chaman dopo la scadenza della data limite.
La repressione, iniziata nel 2023, etichetta i rifugiati afghani registrati come "terroristi e criminali". Convogli di famiglie afghane si dirigono verso il confine a causa della paura di arresto, detenzione e separazione. I resoconti dei titolari di PoR afghani a Peshawar, una città che confina con l'Afghanistan e controllata dall'opposizione politica del Pakistan, suggeriscono una situazione relativamente più facile rispetto alla capitale Islamabad, dove un individuo ha riferito "la gente sta vivendo un inferno".
Khan Wali, un rifugiato afghano, riferisce di costanti molestie nella città orientale di Lahore e di sequestro dei suoi beni da parte della polizia. Migliaia di afghani registrati hanno attraversato il confine dal Pakistan nelle ultime giornate, mentre l'Afghanistan fa fronte a un devastante terremoto di magnitudo 6.0 che ha ucciso oltre 1.400 persone lungo il confine.
Le ultime espulsioni si verificano nel bel mezzo della crisi in Afghanistan, con il terremoto mortale che non ha scoraggiato il ritorno degli afghani dal Pakistan. Più di 1,2 milioni di afghani sono stati costretti a tornare dal Pakistan dal 2023, compresi oltre 443.000 quest'anno. Solo martedì, più di 6.300 titolari di PoR sono tornati al valico di Torkham, e quasi 63.000 titolari di carte PoR sono entrati in Afghanistan dal mese di aprile.
Il Taliban afghano nega il coinvolgimento negli attacchi di frontiera che il Pakistan attribuisce alla repressione. La Germania ha esortato il Pakistan a consentire il ritorno di oltre 200 afghani espulsi. Il UNHCR continua a monitorare la situazione da vicino, fornendo assistenza e sostenendo i diritti dei sfollati.
Il Pakistan ha ospitato gli afghani in fuga dalla violenza per oltre quattro decenni. Man mano che la situazione si evolve, è fondamentale garantire la sicurezza e la dignità di questi rifugiati, molti dei quali cercano una vita pacifica dopo anni di difficoltà.
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