L'Europa potrebbe costruire più fonti di energia rinnovabili piuttosto che acquistare petrolio russo aggiuntivo, come dimostra un nuovo strumento.
In un audace colpo di scena, l'organizzazione non governativa Europe Beyond Coal ha pubblicato un tracciatore digitale che rivela l'ammontare di denaro che i paesi membri dell'UE stanno ancora spendendo per i fossili russi. Il tracciatore, che utilizza dati di navigazione in tempo reale, dati in diretta sui flussi di gas fossili e dati recenti dell'Eurostat, mira a evidenziare il potenziale per gli investimenti in fonti energetiche rinnovabili e misure di risparmio energetico.
Stando al tracciatore, il Centro per la ricerca sull'energia e l'aria pulita (CREA) stima che i paesi dell'UE hanno speso circa 60 miliardi di euro per il carbone, il petrolio e il gas fossile importati dalla Russia dall'invasione dell'Ucraina. Questa cifra avrebbe potuto essere utilizzata per costruire circa 735.000 nuovi pannelli solari per tetti, 7.300 campi da calcio di pannelli solari PV, 1.900 turbine eoliche onshore, 300 turbine eoliche offshore, 270.000 case isolate e quasi un milione di pompe di calore installate.
La pubblicazione del tracciatore digitale coincide con le crescenti richieste di porre fine ai pagamenti dei combustibili fossili. Kathrin Gutmann, direttore della campagna Europe Beyond Coal, ha dichiarato che i governi e l'industria energetica devono investire pesantemente in fonti energetiche rinnovabili e misure di risparmio energetico. Questo investimento, sostiene, non solo aiuterà a combattere il cambiamento climatico, ma fornirà anche energia accessibile a tutti.
Lo scopo di questo cambiamento non è solo quello di garantire la pace, ma anche di proteggere il clima. Svitlana Romanko, responsabile della campagna dell'ONG Stand With Ukraine, ha dichiarato che i paesi dell'UE sono moralmente obbligati ad imporre un totale divieto di importazione di carbone, petrolio e gas fossile dalla Russia. Kostiantyn Krynytskyi, responsabile dell'energia dell'ONG ucraina Ecoaction, ha espresso lo stesso sentimento, dichiarando che i contributi dei paesi dell'UE al macchinario bellico della Russia devono cessare ora.
La nuova funzione del tracciatore evidenzia come i 60 miliardi di euro e oltre che i paesi membri dell'UE hanno inviato e continuano a inviare alla Russia potrebbero essere utilizzati per soluzioni energetiche rinnovabili e programmi di risparmio energetico. I piani per isolare rapidamente, ripotenziare e interconnettere ulteriormente i paesi membri dell'UE e i paesi europei vicini aiuteranno a tagliare i fondi che affluiscono nel regime di Putin.
Lauri Myllyvirta, analista capo del CREA, ha sottolineato la necessità di aumentare la spesa per l'efficienza energetica e le fonti energetiche rinnovabili per sostituire i fossili russi e evitare una spirale dei prezzi a livello globale. Gli osservatori temono che si stia
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