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Le relazioni internazionali di questo secolo raggiungono il loro picco più triste secondo il Primo Ministro spagnolo

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez rimprovera severamente l'Europa per la gestione del conflitto tra Israele e Gaza, esprimendo preoccupazione per la perdita di integrità morale e coraggio politico nell'Occidente. In una lunga conversazione con The Guardian prima del suo incontro con il...

Le relazioni internazionali di questo secolo hanno raggiunto il loro punto più tetro, afferma il...
Le relazioni internazionali di questo secolo hanno raggiunto il loro punto più tetro, afferma il Primo Ministro spagnolo, in riferimento alla situazione a Gaza.

Le relazioni internazionali di questo secolo raggiungono il loro picco più triste secondo il Primo Ministro spagnolo

In un'audace mossa, il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez ha espresso una forte condanna della risposta dell'Europa alla guerra di Israele a Gaza. Sánchez ha accusato Donald Trump di aver smantellato il sistema internazionale che gli Stati Uniti hanno contribuito a costruire dopo il 1945, e ha sostenuto che il ritiro degli Stati Uniti ha creato spazio per l'Europa e il Regno Unito per svolgere un ruolo più grande. Tuttavia, ha messo in guardia che ciò potrebbe avvenire solo se evitavano l'ipocrisia.

Sánchez insiste che se l'UE non agisce, la sua autorità sulla scena globale crollerà. La sua posizione ha intensificato il dibattito all'interno di Bruxelles, con sforzi per imporre sanzioni o sospendere lo status commerciale preferenziale di Israele che vengono ripetutamente bloccati.

Gli ufficiali israeliani hanno definito la descrizione di Sánchez della guerra di Gaza come "genocidio" "oltraggiosa e infondata" e una "calunnia del sangue". Sánchez ha guidato gli sforzi per sospendere la partnership strategica di Bruxelles con Tel Aviv.

Le dichiarazioni di Sánchez mettono in evidenza la sua posizione come uno dei pochi leader europei disposti a confrontarsi direttamente con Israele. La Spagna è stato il primo stato dell'UE ad accusare Israele di genocidio a Gaza. Da allora, l'Irlanda, il Belgio e la Norvegia hanno seguito la Spagna nel riconoscimento formale della Palestina.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha evitato di utilizzare termini come "genocidio" e continua a sottolineare il "diritto di Israele di difendersi". Nel frattempo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato uno dei sostenitori più saldi di Israele in Europa.

Sánchez ha contrapposto le sue politiche a quelle dei conservatori europei, in particolare sull'immigrazione e il cambiamento climatico. Per Sánchez, le poste in gioco sono chiare: a meno che l'Europa non applichi il diritto internazionale in modo coerente, rischia di diventare irrilevante in un mondo multipolare. Ha mantenuto la sua posizione, insistendo che il silenzio di fronte alla morte di civili in massa sarebbe un tradimento ancora maggiore dei valori europei.

Tuttavia, la posizione di Sánchez non è stata priva di controversie. Un portavoce del governo ha accusato la Spagna di minare il suo ruolo di partner nel mondo democratico e di schierarsi con coloro che cercano la distruzione di Israele. Gli ufficiali palestinesi hanno colto l'occasione per spingere altri governi a seguire l'esempio della Spagna.

Nel Regno Unito, il Primo Ministro Keir Starmer ha adottato una linea dura in favore di Israele dal momento in cui è diventato Primo Ministro. La chiamata di Sánchez all'Europa per svolgere un ruolo più grande nel conflitto del Medio Oriente potrebbe incontrare ostacoli nel convincere altri leader europei a fare lo stesso.

Mentre il conflitto a Gaza continua, la posizione audace di Sánchez serve come promemoria del bisogno dell'Europa di impegnarsi in modo più attivo negli affari globali e di rispettare i suoi valori di giustizia e diritti umani.

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