Le proposte della Commissione europea in materia di migrazione sono state sostenute dall'Austria
La proposta della Commissione europea per gli accordi di rimpatrio individuali con i paesi terzi, criticata dal Ministro dell'Interno austriaco, Karl Nehammer, potrebbe non sfruttare efficacemente il potere collettivo dell'UE, secondo le sue dichiarazioni.
Due settimane fa, la Commissione europea ha presentato i suoi piani per una nuova politica europea sull'asilo, che include una stretta cooperazione con i paesi terzi, una stretta cooperazione tra gli stati membri nei rimpatri e una costante protezione delle frontiere esterne dell'UE. Tuttavia, Nehammer ha espresso preoccupazioni riguardo al piano proposto, in particolare l'idea che i paesi dell'UE singolarmente negozino gli accordi di rimpatrio con i paesi terzi.
Il governo austriaco sostiene in linea di principio i piani legislativi di Bruxelles, ma Nehammer ritiene che l'attuale approccio sia troppo limitato. Egli suggerisce che il piano della Commissione europea per gli accordi di rimpatrio individuali potrebbe non essere la strategia più efficace.
Una delle principali critiche di Nehammer è la proposta di negoziare con paesi come il Rwanda, che egli ritiene non sia orientato agli obiettivi nel contesto delle misure di facilitazione dei rimpatri individuali. L'Austria si oppone specificamente ai piani come l'eliminazione del requisito che i richiedenti asilo respinti abbiano un legame con il paese terzo, come nel caso del Rwanda, e mira a accordi più ampi piuttosto che a una cooperazione mirata.
Nehammer ritiene che l'UE, come comunità di 440 milioni di persone, possa esercitare una maggiore pressione sui paesi terzi e offrire incentivi più consistenti per gli accordi rispetto a uno stato membro singolo. Egli ha anche espresso fiducia nelle trattative, sostenendo che l'UE ha il potenziale per trattare più efficacemente con i paesi terzi.
L'Austria ha concesso la protezione a circa 120.000 persone dal 2015, che viene considerata estremamente alta per le sue dimensioni. Nonostante ciò, l'Austria non è pronta a fornire ulteriori capacità nel quadro delle quote di rifugiati a causa del suo già alto carico migratorio.
Il Ministro dell'Interno austriaco respinge anche la distribuzione obbligatoria dei richiedenti asilo in tutti i paesi dell'UE o le quote obbligatorie di rifugiati. Al contrario, l'Austria assumerà un ruolo costruttivo nelle trattative, mir
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