Le posizioni di sonno in gravidanza più tardi sono legate a un rischio più che raddoppiato di morte
In una svolta storica, uno studio di riferimento del Regno Unito ha rivelato che un piccolo aggiustamento alle abitudini del sonno potrebbe prevenire circa il 3,7% dei parti avvenuti dopo la 28ª settimana di gravidanza.
La ricerca, pubblicata sul International Journal of Obstetrics and Gynaecology, è la più grande mai condotta sulla posizione del sonno materno e il rischio di morte neonatale. Secondo lo studio, le donne che dormono sulla schiena durante il terzo trimestre hanno più del doppio il rischio di morte neonatale rispetto a quelle che dormono sul fianco.
Il peso dell'utero durante il terzo trimestre può premere direttamente sui grandi vasi sanguigni, in particolare la vena cava inferiore, quando una donna incinta si sdraia sulla schiena. Questa compressione può ridurre il flusso di sangue verso il cuore della madre, diminuendo l'output cardiaco e potenzialmente riducendo la perfusione placentare.
La professoressa Maria Fernandez, ricercatrice coinvolta nello studio, sottolinea che le linee guida sulla posizione del sonno possono essere immediate implementate in qualsiasi contesto, indipendentemente dalle limitazioni delle risorse. "I movimenti e le posizioni notturne sono naturali e non devono causare allarme", sottolinea.
La ricerca sulla morte neonatale rappresenta una rara vittoria nella medicina materno-fetale, offrendo un intervento semplice e gratuito che potrebbe potenzialmente salvare migliaia di vite ogni anno. Il dottor Heazell, un'altra ricercatrice, sottolinea che la posizione del sonno è solo un pezzo del puzzle più grande e incoraggia le donne a implementare tutte le strategie disponibili per supportare una gravidanza sana.
Altre strategie basate su evidenze per ridurre il rischio di morte neonatale includono il monitoraggio regolare dei movimenti fetali, la partecipazione a tutti gli appuntamenti prenatali programmati, l'astensione dal fumo, dall'alcol e dalle droghe ricreative durante la gravidanza, la gestione delle condizioni di salute sottostanti, il mantenimento di un aumento di peso appropriato durante la gravidanza e la ricerca di assistenza medica immediata per i movimenti fetali ridotti o altri problemi.
La scoperta che qualcosa di così semplice come la posizione del sonno potrebbe influire significativamente sul rischio di morte neonatale rappresenta un cambiamento drastico nella nostra comprensione. Per le madri in attesa che entrano nel terzo trimestre, la guida è chiara: fate della posizione laterale una priorità. Questo piccolo aggiustamento alla vostra routine notturna potrebbe fare una grande differenza durante quelle settimane finali cruciali della gravidanza.
La posizione che le donne assumono quando si addormentano è la più importante, poiché questa tende ad essere la posizione mantenuta per il periodo più lungo ininterrotto. Le raccomandazioni per le donne negli ultimi tre mesi di gravidanza includono il posizionamento strategico dei cuscini, il controllo della posizione del sonno durante la veglia, l'attenzione allo stesso modo al sonno diurno e il dormire su un fianco o sull'altro.
Il Tommy's Stillbirth Research Centre ha lanciato la campagna "Sleep On Side" per sensibilizzare sui risultati. La fisiologa materna Dr. Melissa Zhang suggerisce l'uso di cuscini per la gravidanza specificamente progettati per supportare il sonno laterale. Sono necessari ulteriori studi per esplorare domande come se certi sottogruppi di donne incinte sono più vulnerabili ai rischi legati alla posizione, l'interazione dei fattori del sonno con la posizione, il potenziale beneficio della tecnologia di monitoraggio della posizione per le gravidanze ad alto rischio e i metodi educativi più efficaci per promuovere il sonno laterale.
I risultati della ricerca disponibili non forniscono informazioni sull'età della ricercatrice Dr. Sarah Mitchell in relazione allo studio sulle posizioni del sonno e i rischi di morte neonatale. La ricerca riconosce l'impatto emotivo devastante della morte neonatale sulle famiglie, offrendo sia conforto che complessità: la possibilità che un intervento semplice avrebbe potuto fare la differenza.
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