Le politiche di immigrazione della Libia sotto il fuoco, mentre la barca della guardia costiera prende di mira i lavoratori umanitari in missione di salvataggio in mare.
Al centro del Mediterraneo, le tensioni stanno aumentando mentre le politiche sull'immigrazione del governo italiano sono sotto esame. L'ultimo incidente, che ha coinvolto la nave SOS Méditerranée, Ocean Viking, ha suscitato preoccupazione a livello internazionale.
Il 24 agosto 2023, l'Ocean Viking è stato preso di mira in acque internazionali al largo delle coste libiche. L'attacco ha causato danni gravi, tra cui finestre infrante, antenne rotte, buchi di proiettile sul ponte e attrezzatura di soccorso distrutta. La motovedetta della guardia costiera libica, una nave da pattuglia Corrubia costruita in Italia e consegnata a Libia nel quadro della missione EU Border Assistance Mission in Libya, è stata segnalata come responsabile dell'aggressione.
Prima dell'incidente, l'Ocean Viking aveva soccorso 87 persone da un gommone. Il portavoce della Commissione UE ha descritto l'episodio come "preoccupante" e ha contattato le autorità libiche per "chiarire i fatti". I pubblici ministeri di Siracusa, in Sicilia, hanno inoltre aperto un'indagine penale sull'attacco.
Il governo italiano, guidato dal Primo Ministro Giorgia Meloni, è stato accusato di collaborare con paesi abusivi, una affermazione che nega. Dal suo insediamento nel 2022, il governo italiano ha stretto i suoi legami con la Libia, siglando un accordo sul gas da $8 miliardi nel 2023. Tuttavia, i critici argomentano che questa partnership ha un costo, poiché l'UE e l'Italia continuano a sostenere la guardia costiera libica despite i resoconti diffusi di torture, violenza sessuale e lavoro forzato nel sistema di detenzione della Libia.
L'approccio del governo italiano all'immigrazione è stato caratterizzato da regole più severe. Nel 2023, il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha introdotto regole che richiedono alle navi NGO di notificare le autorità dopo un soccorso e quindi di navigare immediatamente verso un porto designato, spesso a centinaia di chilometri di distanza. I critici sostengono che questa misura paralizza le operazioni di soccorso.
L'incidente che ha coinvolto l'Ocean Viking non è un caso isolato. Il 24 agosto, un'altra nave di soccorso, la Mediterranea, è stata posta sotto custodia amministrativa dopo aver fatto sbarcare i migranti a Trapani invece di seguire gli ordini del Ministero dell'Interno.
Il governo italiano sostiene che le sue politiche sono state efficaci. Il Primo Ministro Meloni ha dichiarato che le sue politiche hanno "drasticamente" ridotto gli arrivi e hanno tagliato "il numero di morti e dispersi in mare". Tuttavia, l'agenzia di frontiera dell'UE, Frontex, ha espresso preoccupazione per questi incidenti e ha richiesto indagini rapide.
La controversia che circonda l'incidente dell'Ocean Viking ha anche messo in luce il finanziamento della gestione delle frontiere e dell'immigrazione. Dal 2014, l'Europa ha speso più di €91 milioni per la gestione delle frontiere e dell'immigrazione in Libia, mentre l'Italia ha speso quasi €300 milioni per le misure di contenimento dal 2017. Il controllo su questi fondi rimane debole, con la Corte dei Conti Europea che ha avvertito in un rapporto pubblicato a settembre 2024 che più di €5 miliardi dal Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa erano stati erogati con controlli insufficienti.
Mentre l'indagine sull'incidente dell'Ocean Viking prosegue, la comunità internazionale osserva attentamente per vedere come l'Italia risponderà e se le sue politiche sull'immigrazione continueranno ad essere sotto esame.
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