Salta al contenuto
Il Parlamento esamina la questione dei composti PFAS
Il Parlamento esamina la questione dei composti PFAS

Le PFAS sono sottoposte a revisione in seno al Parlamento

Politici Svizzeri Si Muovono Contro La Contaminazione Da PFAS

In una significativa novità, i politici svizzeri stanno dimostrando un interesse senza precedenti nell'affrontare il problema delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS). Questo è stato evidente durante la sessione estiva del 2025, dove un numero insolito di mozioni identiche su questo tema sono state presentate, incluse quelle del Partito Verde e del Partito Socialdemocratico.

Una delle proposte chiave è quella di trattare simultaneamente le mozioni identiche in entrambi i consigli, un passo mirato ad accelerare il processo decisionale.

Il governo federale e i cantoni stanno attualmente testando il pesce, la carne e le uova in tutta la nazione per PFAS, un'azione che sottolinea la serietà con cui viene affrontato il problema.

Diversi politici hanno proposto diverse misure per contrastare i PFAS. Matthias Michel e Susanne Vincenz-Stauffacher, ad esempio, hanno proposto l'introduzione di un obbligo di dichiarazione per i PFAS. Maya Graf e Mathilde Crevoisier Crelier hanno proposto una tassa su tutti i PFAS alla fonte. Barbara Schaffner, d'altra parte, ha proposto una graduale riduzione dei PFAS.

I Socialdemocratici vogliono limitare l'autorizzazione dei PFAS a usi essenziali, mentre i Liberal Verdi propongono una graduale riduzione dei chimici in entrambi i consigli. Benjamin Müller e Andri Silberschmidt hanno proposto la promozione di chimici sicuri e sostenibili. Tiana Angelina Moser propone anche una graduale riduzione dei PFAS.

Delphine Klopfenstein Broggini si batte per la bonifica dei siti contaminati da PFAS, mentre Mike Egger mira a garantire l'esistenza delle aziende agricole colpite dai PFAS.

La Commissione per l'Ambiente del Consiglio Nazionale ha proposto un divieto dei PFAS, mirato a limitare la produzione e l'uso dei PFAS. Martine Docourt vuole anche limitare l'autorizzazione dei PFAS solo a usi essenziali.

Tuttavia, la strada verso un possibile divieto non è priva di ostacoli. Le aziende svizzere si oppongono al possibile divieto dei PFAS, definendolo un "veleno eterno". Una intensa battaglia di lobbying accompagna anche i dibattiti nell'UE circa il possibile divieto dei PFAS. Il Consiglio Federale si è opposto a tali iniziative, citando i dibattiti in corso nell'UE riguardo a un possibile divieto. Non è chiaro quando o se un tale divieto entrerà in vigore nell'UE.

C'è anche una disputa in corso su chi pagherà per le bonifiche della contaminazione da PFAS. Sono state presentate mozioni individuali dal centro e dall'UDC.

Nell'UE, l'intero gruppo chimico dei PFAS è proposto per essere bandito, ma con eccezioni. Il Partito Verde ha proposto una tassa sui PFAS, mentre i Liberal hanno proposto un obbligo di dichiarazione e la promozione di chimici sicuri e sostenibili.

Mentre i dibattiti continuano, è chiaro che i politici svizzeri sono determinati a trovare una soluzione al problema dei PFAS. È prevista una sessione straordinaria del Parlamento per affrontare la questione in modo più urgente. Marionna Schlatter, consigliera nazionale dei Verdi, ha presentato una di queste mozioni, proponendo una tassa su tutte le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) alla fonte.

La proposta della Commissione per l'Ambiente suggerisce l'implementazione di 'prevenzione alla fonte'

Leggi anche:

Più recente