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Le nanoparticelle potrebbero potenzialmente servire come vie di trasporto per il trattamento della sindrome di Angelman all'interno del naso.

Scienziati italiani introducono nanoparticelle per la consegna della terapia del cervello attraverso il naso

Le nanoparticelle potrebbero potenzialmente servire come vie di trasporto per il trattamento della sindrome di Angelman all'interno del naso.

In una svolta innovativa, un team di scienziati italiani, guidati dal Dr. Steve Bryson, ha creato un nuovo metodo per produrre nanoparticelle di chitosan meno tossiche per la somministrazione di terapie mirate al cervello attraverso il naso. Questa ricerca, pubblicata sulla International Journal of Molecular Sciences, mira a rivoluzionare il trattamento di condizioni come la sindrome di Angelman.

Il cervello è circondato da barriere biologiche che rendono difficile somministrare terapie direttamente al cervello. Tuttavia, un possibile percorso per bypassare queste barriere è attraverso il naso, poiché l'epitelio olfattivo e i nervi connessi possono agire come un percorso diretto per la somministrazione naso-cerebrale.

I ricercatori hanno intenzionalmente evitato l'uso di qualsiasi sostanza tossica o potenzialmente tossica nella formulazione delle nanoparticelle. La molecola di chitosan, derivata da gusci di granchio, è stata considerata per le nanoparticelle a targeting nasale a causa della sua capacità di attaccarsi all'epitelio olfattivo coperto di muco. La nuova formulazione è stata legata insieme utilizzando molecole meno tossiche, rendendola più sicura per l'uso.

La nuova formulazione è stata testata in esperimenti cellulari utilizzando cellule dell'epitelio olfattivo e cellule dei nervi nasali. I risultati hanno mostrato che le nuove nanoparticelle di chitosan erano notevolmente meno tossiche delle formulazioni precedenti, sebbene abbiano ancora mostrato qualche tossicità a concentrazioni molto elevate. Gli esperimenti cellulari sono stati condotti per testare la sicurezza della nuova formulazione di nanoparticelle.

Il documento di ricerca si intitola "Nanoparticelle di Chitosan incrociate con potenziale muco-adhesivo per applicazioni di somministrazione intranasale". La nuova formulazione mostra potenziale come vettore farmaceutico per la somministrazione intranasale, offrendo un'allettante via per lo sviluppo di nuove terapie mirate al cervello.

Tuttavia, non sono state fornite informazioni sullo stato attuale o sui piani futuri per la traduzione clinica della terapia del gene di Angelman. L'Alleanza per la Sindrome di Angelman ha finanziato un progetto per sviluppare nuove terapie mirate al cervello per la sindrome di Angelman, ma i dettagli della guida e del progresso del progetto rimangono poco chiari.

Le nuove terapie sono in fase di sviluppo utilizzando nanoparticelle e questa ricerca rappresenta un importante passo avanti nel rendere queste terapie più sicure ed efficaci. La ricerca su queste nanoparticelle continuerà, con la speranza di offrire un giorno una nuova opzione terapeutica per coloro che sono colpiti da condizioni come la sindrome di Angelman.

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