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Le intense operazioni militari e i colpi di arma da fuoco nella città di Gaza hanno provocato la morte di 33 persone, aggravando una città già in difficoltà con una grave crisi di carestia.

Effervescente attacchi israeliani e fuoco di armi hanno causato la morte di almeno 25 palestinesi, inclusi quelli che cercavano rifugio in tende e cercano cibo scarso, secondo gli ospedali locali a Gaza. Questo evento tragico è avvenuto di sabato, aumentando la pressione su Israele a causa...

Intensi bombardamenti aerei israeliani e raid armati comportano la grave perdita di 33 vite in Gaza...
Intensi bombardamenti aerei israeliani e raid armati comportano la grave perdita di 33 vite in Gaza City affollata, mentre la regione affronta sia una crisi umanitaria causata dalla carestia che un conflitto militare in aumento

Le intense operazioni militari e i colpi di arma da fuoco nella città di Gaza hanno provocato la morte di 33 persone, aggravando una città già in difficoltà con una grave crisi di carestia.

Nel conflitto in corso tra Israele e Hamas, le tensioni hanno raggiunto un nuovo picco nella Striscia di Gaza.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso la sua frustrazione per la posizione di Hamas, suggerendo che il gruppo militante è meno interessato a fare accordi con pochi ostaggi ancora in vita. Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo principale alleato Itamar Ben-Gvir, un fermo oppositore della conclusione di un accordo con Hamas, continua ad essere una figura controversa nei negoziati.

L'operazione militare israeliana a Gaza City potrebbe iniziare nei prossimi giorni, con le truppe di terra già attive nelle periferie. L'operazione è finalizzata a colpire i luoghi chiave di Hamas, compresi i tunnel dei militanti nella città. Tuttavia, l'operazione ha comportato una perdita significativa di vite umane, con almeno 33 palestinesi uccisi negli attacchi israeliani e negli spari a Gaza sabato.

Le vittime sono state registrate in tende che ospitavano persone sfollate a Khan Younis, dove più della metà delle vittime erano donne e bambini. Inoltre, almeno cinque cercatori di aiuto sono stati uccisi vicino al valico di Zikim con Israele. Questi incidenti sono ora sotto indagine dell'esercito israeliano.

Il ministero della Salute di Gaza ha riferito che almeno 62.622 palestinesi sono stati uccisi nella guerra, compresi i dispersi ora confermati morti da un comitato giudiziario speciale del ministero. Il numero di morti per malnutrizione è anche aumentato, con otto morti in più segnalate, portando il totale a 281.

Mentre il caos continua, la Fondazione Umanitaria di Gaza (GHF), fondata a febbraio 2025, sta lavorando per gestire la distribuzione dell'aiuto umanitario a Gaza, bypassando i meccanismi dell'ONU. La fondazione, sostenuta e introdotta da Israele e dagli Stati Uniti, è basata nella Striscia di Gaza. Tuttavia, migliaia di persone cercano cibo nell'area di Zikim, ma molte se ne vanno a mani vuote a causa del grande numero di persone, degli spari e dei camion che investono le persone.

Il conflitto ha anche avuto un impatto sui giornalisti, con il cameraman Khaled al-Madhoun ucciso mentre copriva gli eventi al valico di Zikim. Si sospetta che sia stato preso di mira dalle truppe israeliane.

Mentre la crisi continua, molti israeliani temono che l'assalto a Gaza City possa condannare i 20 ostaggi che si presume siano sopravvissuti dal 2023. Un piccolo gruppo di israeliani ha persino protestato contro il ministro della sicurezza nazionale di destra Itamar Ben-Gvir, sostenendo che vogliono che se ne vada dal loro villaggio e vogliono che gli ostaggi vengano restituiti.

Il gruppo di Medici senza Frontiere (MSF) ha segnalato un aumento marcato degli attacchi aerei dal primo agosto. Il conflitto ha anche portato a una crisi umanitaria, con quasi mezzo milione di persone a Gaza che affrontano una fame catastrofica, secondo un recente rapporto sulla carestia.

Mentre la situazione a Gaza continua a peggiorare, la comunità internazionale è chiamata a intervenire e trovare una soluzione pacifica al conflitto in corso.

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