Le forze militari in Israele affrontano una situazione difficile prima dell'operazione di assalto a Gaza
In un importante passo, l'esercito israeliano ha avviato la prima ondata di mobilitazione, richiamando 60.000 riservisti per un'offensiva pianificata contro Gaza. Questa decisione arriva in un momento di crescente resistenza e controversia, poiché alcuni riservisti esprimono riluttanza nel presentarsi al servizio.
I rapporti suggeriscono che un numero crescente di riservisti non è disposto a partecipare all'operazione, citando difficoltà personali e ideologiche. Gli oneri della guerra, che dura quasi due anni, sono estremi, con molti riservisti che affrontano problemi coniugali e alti costi economici per Israele.
Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Zamir, ha avvertito i riservisti dell'intensificazione degli attacchi a Gaza, dichiarando che Hamas non sarà in grado di nascondersi. Tuttavia, un medico che ha recentemente lasciato Gaza ha espresso dubbi sulla necessità della guerra, sostenendo che militarmente non c'è più nulla da guadagnare e che non sembra una buona decisione porre fine alla guerra mentre Hamas mantiene il potere a Gaza e tiene ostaggi.
Il Primo Ministro israeliano, Netanyahu, ha dichiarato che "quello che è iniziato a Gaza deve finire a Gaza". Il governo israeliano per la sicurezza ha approvato la conquista della città di Gaza nella parte settentrionale della striscia costiera. Tuttavia, la conquista pianificata mette a rischio le vite dei soldati e degli ostaggi tenuti da Hamas, secondo alcuni.
Un gruppo di circa 400 riservisti, tra cui più di 365 soldati che hanno prestato servizio durante la guerra, ha annunciato il proprio rifiuto di partecipare alla conquista pianificata di Gaza City, definendola una guerra illegale di Benjamin Netanyahu e una minaccia per entrambi i soldati israeliani e gli ostaggi tenuti da Hamas.
Le condizioni di vita nella Striscia di Gaza sono riportate come catastrofiche dalle organizzazioni umanitarie. Secondo l'autorità sanitaria controllata da Hamas, oltre 63.600 palestinesi sono stati uccisi dal inizio della guerra. Il numero indipendente e non confermato di morti non distingue tra civili e combattenti.
Nel frattempo, centinaia di migliaia di persone si trovano nella città di Gaza. Sono state preparate tende per loro nel sud della Striscia di Gaza. Un portavoce militare si è rivolto alla popolazione di Gaza sulla piattaforma online X, dichiarando che l'evacuazione è inevitabile.
In mezzo all'incertezza, un ufficiale di riserva che ha già trascorso 550 giorni in servizio ha dichiarato che, sebbene la guerra sia stancante e dolorosa, è necessaria nell'interesse di Israele e delle democrazie in tutto il mondo. Tuttavia, un gruppo di circa 400 riservisti ha minacciato di non presentarsi al servizio, definendo la guerra illegale e un patriottico dovere di rifiuto.
I comandanti stanno avendo difficoltà a mobilitare abbastanza riservisti per la conquista pianificata della città di Gaza, secondo il Wall Street Journal. Zamir ha anche richiesto un accordo per liberare più ostaggi, secondo il portale di notizie israeliano "ynet". L'esercito israeliano ha annunciato l'espansione delle operazioni di combattimento a Gaza, con la mobilitazione di decine di migliaia di riservisti.
La situazione a Gaza rimane volatile, con molte persone che mettono in discussione lo scopo e la legalità della guerra, mentre altri la vedono come un passo necessario per la sicurezza di Israele. I prossimi giorni si prevedono portatori di ulteriori sviluppi in questa situazione complessa e critica.
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