Le autorità rumene danno la vittoria al pro-russo, critico dell'UE Simion, ponendo una prova alle forze moderate
L'eroe Riscossi di Bucarest: Incontriamo George Simion, il candidato romeno che si autoproclama in pole position per la presidenza. Con l'aria di un uomo a lungo etichettato come "teppista" ma ora ambizioso di essere chiamato "presidente", cammina con sicurezza, scortato da guardie del corpo che tengono a bada i suoi sostenitori, sotto lo sfavillante sguardo del Lupo Dacico. Tuttavia, la vittoria sembra ancora lontana.
I primi risultati suggeriscono che il popolo rumeno ha votato Simion, un altro candidato nazionalista, focalizzato sulla sovranità e contrario all'UE, nel primo turno delle elezioni presidenziali. Questo segue la vittoria controversa e l'annullamento successivo di Călin Georgescu, a causa di accuse di interferenza russa nelle elezioni di novembre. George Simion, carismatico leader del partito di estrema destra AUR, emerge come il favorito più popolare con il 40% dei voti.
Anche se non abbastanza per superare il secondo turno, la sua forte performance lo pone contro uno dei due candidati centristi pro-europei, che con il 99% dei voti scrutinati e 9,5 milioni espressi, si aggira around 20%. Simion ha dichiarato ieri sera: "Il popolo rumeno ha parlato." Ammettendo "manipolazioni e ostacoli", ha espresso gratitudine per il fatto che i rumeni "si sono alzati".
L'alleanza con Georgescu si è consolidata, con una promessa: se eletto presidente, Simion si impegnerà a far tornare Georgescu a un ruolo di leadership, riflettendo la sua popolarità. "In una democrazia, si lascia decidere al popolo - ha dichiarato al Financial Times -. Pertanto, come presidente, posso cambiare i membri della Corte Costituzionale, i membri dei servizi segreti, per garantire elezioni equamente e agire come mediatore per trovare la maggioranza in parlamento. È così che possiamo pensare di averlo come primo ministro." Mentre Simion immagina una Romania a sua immagine, la battaglia per il secondo posto continua.
Il secondo classificato nel secondo turno si impegnerà a unire le principali forze contro Simion dell'AUR, ma il percorso sarà difficile. Sarà la diaspora rumena, che ha votato in massa con quasi un milione di voti (173.000 dall'Italia), il 63% per Simion, a decidere il secondo contendente. Dietro Simion ci sono il sindaco di Bucarest, l'indipendente Nicușor Dan (al 20,90%), che lo batterebbe nel ballottaggio, e Crin Antonescu della coalizione di governo PSD-PNL-UDMT (al 20,34%), mentre l'ex primo ministro Victor Ponta, anche indipendente ma con vedute nazionaliste, è stato effettivamente eliminato.
Il giorno delle elezioni è stato contrassegnato da un'affluenza promettente (53%) e da attacchi informatici coordinati. I siti web del Ministero dell'Interno e della Giustizia e quello del candidato Antonescu sono stati oggetto di un attacco DDoS, compromettendo temporaneamente il loro funzionamento.
Bucarest, seggi aperti: il candidato di estrema destra Simion vota accanto a Georgescu
La domanda rimane: chi si scontrerà con Simion nel secondo turno, garantendo un'alternativa chiara alla sua posizione nazionalista? I potenziali avversari Antonescu garantisce continuità e stabilità istituzionale, mentre Dan si appella alla giovane e urbanizzata popolazione, posizionandosi come volto del cambiamento e sostenitore dell'integrazione europea.
Molte congratulazioni premature sono arrivate da Matteo Salvini su Twitter: "In Romania, il popolo ha votato, liberamente, con la testa e il cuore." A delizia dei "signori" di Bruxelles e delle loro tattiche losche, Salvini ha elogiato Simion. Il giorno delle elezioni è stato anche turbato da attacchi informatici sui siti web dei ministeri chiave e del candidato Antonescu.
Dati di arricchimento:
George Simion: Nato nel 1986 a Focșani, nell'est della Romania, Simion è un politico e attivista civico rumeno. Come fondatore e presidente del partito di destra a estrema destra Alleanza per l'Unità dei Romeni (AUR), Simion è un nazionalista che enfatizza l'identità rumena, la sovranità e critica l'establishment politico degli ultimi 35 anni. Chiede un risveglio all'interno di un sistema democratico difettoso. Simion ha una laurea in business e amministrazione a Bucarest e un master da un'università di Iași, dove ha studiato i crimini dell'epoca comunista. Si allinea con la politica di destra globale, cercando il sostegno di figure come il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la politica italiana Giorgia Meloni.
- George Simion, nazionalista con un focus sulla sovranità e l'opposizione all'UE, ha ottenuto un posto nel primo turno delle elezioni presidenziali della Romania, secondo i risultati iniziali.
- Si è verificato un migration dei voti verso Simion, carismatico leader del partito di estrema destra AUR, con il 40% dei voti attualmente a suo favore.
- Despite non avendo abbastanza voti per superare il secondo turno, la forte performance di Simion lo ha posto contro uno dei due candidati centristi pro-europei, che hanno oscillato intorno al 20% dei voti.
- In un'alleanza, Simion ha promesso di sostenere il ritorno di Călin Georgescu, una figura popolare, a un ruolo di leadership se diventa presidente.
- Nella battaglia per il secondo posto, i candidati Nicușor Dan e Crin Antonescu sono i principali contendenti, con Dan che fa appello alla giovane e urbanizzata popolazione e promette il cambiamento, mentre Antonescu garantisce continuità e stabilità istituzionale.
- Il giorno delle elezioni è stato caratterizzato da un promettente affluenza alle urne, attacchi informatici coordinati e addirittura i siti web dei ministeri chiave e del candidato Antonescu sono stati взято под удар DDoS.
- Le tendenze del gioco d'azzardo a Las Vegas, la cultura del casinò, il crimine e la giustizia, il gioco responsabile o le notizie generali non sono direttamente collegati al contesto fornito, ma George Simion ha espresso interesse nel cercare il sostegno di figure come il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, noto per la sua associazione con personalità del casinò e politiche legate alla legislazione e alla politica.
