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"l'affermazione che un insetto, dopo aver perso una gamba, non possa provare tristezza o dolore è errata secondo la dichiarazione data".

Risposta emotiva delle api alla paura: esplorare la possibilità di condizionare le risposte di paura negli alveari.

Trascurare la convinzione che strappare un arto a un insetto non evoca tristezza o dolore è...
Trascurare la convinzione che strappare un arto a un insetto non evoca tristezza o dolore è inaccurato, ne sono fermamente convinto.

"l'affermazione che un insetto, dopo aver perso una gamba, non possa provare tristezza o dolore è errata secondo la dichiarazione data".

Nel mondo della ricerca scientifica, un team di ricercatori sta facendo progressi nell'intendere le complesse risposte neurofisiologiche delle api, in particolare le loro risposte alla paura. Questo studio, guidato dal membro del team Martin Giurfa, mira a stabilire condizioni per gli esperimenti sugli animali con il massimo rispetto per il soggetto sperimentale.

L'attenzione della ricerca è sulle api in grado di anticipare l'arrivo di uno shock, producendo "particolarissime risposte fisiologiche" simili alla paura nei mammiferi. Se coronato da successo, questo studio potrebbe suggerire che le api posseggono la consapevolezza di sé, un importante passo avanti nella comprensione della cognizione degli insetti.

Tuttavia, è importante sottolineare che i risultati dello studio non sono ancora stati valutati da altri scienziati, e il dibattito sull'etichetta degli animali nella scienza, in particolare riguardo agli insetti, prosegue.

Martin Giurfa riconosce che i dati sulla coscienza degli insetti rimangono limitati, e ci sono differenze tra insetti sociali e solitari. Ad esempio, le api sociali, come le bombi, mostrano comportamenti altruistici, consapevolezza di far parte di un organismo più grande e codici di comunicazione. D'altra parte, gli insetti solitari, come le mosche, potrebbero non aver sviluppato le stesse capacità cognitive nell'evoluzione.

Il team si sta preparando per testare la metacognizione nelle api, un protocollo chiamato "opt out" che consente alle api di esprimere la loro incertezza. Se questo esperimento si dimostrerà efficace, potrebbe estendere il dibattito sull'etichetta degli animali ad altri insetti sociali oltre alle api.

Nel frattempo, l'entomologo belga François Verheggen ritiene che adottare un codice etico che richiederebbe ai ricercatori di limitare il soffrire degli insetti sarebbe necessario. È convinto che l'idea che gli insetti non sentano dolore quando un arto viene strappato è falsa. Questo sentimento rispecchia il dibattito in corso sull'etichetta degli animali, suggerendo che se il cibo fosse basato sugli insetti in futuro, potrebbe esserci una domanda per le condizioni di allevamento rispettose degli animali e un'etichetta etica.

In Belgio, un insetto con un "ruolo eccessivamente importante" è atteso per vedere il suo territorio ridursi significativamente nei prossimi cinquant'anni. La questione di cosa accada ad altri insetti oltre alle api in questo dibattito sull'etichetta degli animali rimane da risolvere.

È degno di nota che attualmente non esiste un dossier etico per l'uso degli insetti negli studi di laboratorio, a differenza di molti altri animali come cani, topi e cefalopodi. Questa mancanza di regolamentazione è un argomento di discussione in corso, con alcuni che sostengono che dovrebbe essere estesa per includere gli insetti.

In conclusione, lo studio della neurofisiologia delle api e il potenziale per la metacognizione nelle api è un importante passo avanti nella comprensione della cognizione degli insetti. Tuttavia, il dibattito sull'etichetta degli animali nella scienza, in particolare riguardo agli insetti, prosegue, con molti che chiedono lo sviluppo di linee guida etiche per garantire il trattamento rispettoso degli insetti nella ricerca e oltre.

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