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L'adattamento di Del Toro di "Frankenstein" enfatizza i temi umanistici sugli elementi dell'orrore durante la sua prima a Venezia.

Venezia assiste ad una partenza dalle rappresentazioni tradizionali di Frankenstein; il mostro qui non ha una testa schiacciata, bulloni del collo e pesanti scarpe.

L'adattamento di Del Toro di 'Frankenstein' si concentra sugli elementi umani piuttosto che...
L'adattamento di Del Toro di 'Frankenstein' si concentra sugli elementi umani piuttosto che sull'orrore durante la sua prima a Venezia.

L'adattamento di Del Toro di "Frankenstein" enfatizza i temi umanistici sugli elementi dell'orrore durante la sua prima a Venezia.

Al centro del Festival del Cinema di Venezia, tre film del colosso dello streaming statunitense Netflix stanno facendo sensazione, tra cui l'attesissimo "Frankenstein" diretto dal celebre Guillermo del Toro.

Del Toro, noto per la sua unica miscela di fantasy e horror in film come "Il labirinto del fauno", affronta il classico romanzo di Mary Shelley con un racconto umano dell'orrore. Il personaggio del scientist, interpretato da Oscar Isaac, è ritratto come una figura arrogante, mentre il mostro, interpretato da Jacob Elordi, emerge come un gigante gentile assetato di affetto e conoscenza.

Il film, prodotto da Netflix, vede Del Toro che rinuncia quasi completamente agli effetti speciali computerizzati, preferendo costruire scenografie lussuose per gli attori. Gli attori, tra cui Christoph Waltz, Mia Goth e Felix Kammerer, sono stati messi in un vero laboratorio con finestre reali, altezza e batterie giganti, creando un ambiente autentico e immersivo.

La rappresentazione di Del Toro del mostro sfida la tradizionale rappresentazione, presentandolo come triste e sensibile. Questa interpretazione si allontana dalla solita rappresentazione del mostro come una forza distruttiva senza cervello, umanizzandolo e ponendo domande sul pericolo dell'abuso delle tecnologie moderne.

Il film, che è uno dei 21 contendenti per il prestigioso Leone d'Oro, è atteso per una distribuzione limitata nelle sale cinematografiche a ottobre, prima di spostarsi dietro il paywall di Netflix a novembre. Del Toro ha espresso il desiderio di una distribuzione cinematografica ampia, ma è entusiasta del vasto pubblico potenziale di Netflix.

In una partenza dall'uso comune della CGI, il personaggio di Christoph Waltz in "Frankenstein" si riferisce ad essa come "per i perdenti". Questa scelta, insieme alla dedizione di Del Toro a creare un mondo tangibile, promette un'esperienza visivamente spettacolare e immersiva per gli spettatori.

Del Toro è ossessionato dal romanzo di Mary Shelley "Frankenstein" sin da quando era un ragazzo e ha sempre desiderato creare la sua versione cinematografica. La sua passione per la storia è evidente nell'esplorazione del film di scienza, creazione e umanità.

Mentre il Festival del Cinema di Venezia si svolge, "Frankenstein" si erge come testimonianza della visione di Del Toro e una promettente aggiunta al pantheon delle adattazioni del classico romanzo di Mary Shelley.

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