La terapia per l'Alzheimer riprende completamente la memoria
Per decenni, l'industria farmaceutica ha cercato di sviluppare trattamenti efficaci basati su farmaci per la malattia di Alzheimer, ma molto pochi hanno ottenuto successo significativo. Tuttavia, si è profilata una nuova approccio rivoluzionario al trattamento dell'Alzheimer dalla Queensland Brain Institute (QBI), offrendo un'alternativa più sicura e non invasiva rispetto alle opzioni terapeutiche attuali.
I ricercatori del QBI hanno sviluppato una tecnologia ultrasonica innovativa che punta e rimuove le placche amiloidi, il principale responsabile del progressione dell'Alzheimer. Queste placche, composte da proteine beta-amiloidi appiccicose, formano cluster densi che disturbano la comunicazione tra i neuroni e sono legate ai sintomi dell'Alzheimer.
La tecnologia ultrasonica utilizza ultrasuoni terapeutici focalizzati per aprire la barriera emato-encefalica e stimolare le cellule microgliali, il sistema di smaltimento dei rifiuti naturale del cervello. Mirando direttamente alle placche amiloidi, questa tecnologia ha il potenziale per bypassare i soliti problemi associati ai farmaci.
La tecnologia ultrasonica ha mostrato risultati promettenti nei trial su animali, con il 75% dei topi trattati che ha visto la sua funzione della memoria completamente ripristinata. Il primo trial di sicurezza su esseri umani per questa tecnologia è iniziato nel 2022, condotto all'Ospedale Mater Brisbane e all'Università del Queensland. Il trial su esseri umani si concentra su 12 partecipanti e è guidato dal Professor Jürgen Götz e supervisionato dal Professor Peter Nestor.
Se coronato da successo, questa nuova tecnologia ultrasonica potrebbe portare a trattamenti più efficaci, sicuri e accessibili che migliorano la vita di milioni di pazienti in tutto il mondo. Potrebbe potenzialmente rivoluzionare il trattamento di una vasta gamma di condizioni neurologiche, come la malattia di Parkinson, la malattia di Huntington e la sclerosi multipla.
La tecnologia ultrasonica, essendo non invasiva, potrebbe essere applicata molto più ampiamente rispetto ai trattamenti attuali, riducendo i rischi e i fastidi associati alla chirurgia. Questa tecnica offre un'alternativa più sicura e non invasiva rispetto alle opzioni terapeutiche attuali per l'Alzheimer, che rappresenta un importante sviluppo nel campo delle neuroscienze.
I risultati del team del QBI suggeriscono che la rimozione delle placche amiloidi potrebbe essere la chiave per sconfiggere l'Alzheimer. Tuttavia, è importante notare che il trial su esseri umani è ancora in corso e sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati promettenti iniziali.
Il trial ha l'obiettivo di determinare se gli ultrasuoni possono essere somministrati in modo sicuro per il trattamento del
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