La Svezia intende rimettere i siriani, sia con mezzi volontari che con rimpatri obbligatori
In un importante passo avanti, il governo svedese sta collaborando con Copenaghen all'interno dell'Unione Europea per fare pressione su Damasco perché accetti i rimpatriati, come ha rivelato il Ministro della Migrazione svedese Johan Forssell. Questo piano, mirato a 'riprendere il controllo' sulla questione migratoria, ha scatenato un dibattito nei circoli politici e dei diritti umani.
Durante una recente visita di due giorni in Danimarca, Forssell ha osservato come le autorità danesi gestiscono il processo di "ritorno" e ha espresso interesse per il modello danese. Questo modello, creato per gestire i casi di richiedenti asilo respinti o coloro che sono disposti a partire, prevede istituzioni specializzate dedicate esclusivamente a questo scopo.
Nel modello danese, i rimpatriati volontari ricevono circa 28.000 euro e un biglietto aereo. A partire dal prossimo gennaio, il governo svedese aumenterà il sostegno finanziario per i rimpatriati volontari a 33.000 euro per adulto. Questa politica si applica a coloro i cui ricorsi per l'asilo sono stati respinti e che non hanno ancora lasciato il paese.
Coloro che hanno richieste respinte nel modello danese possono scegliere tra il ritorno con il sostegno finanziario o il soggiorno in centri chiusi fino alla deportazione forzata. La nuova politica del governo svedese potrebbe essere attuata attraverso il rimpatrio volontario o la deportazione forzata.
Lo scorso estate, Forssell ha proposto che l'Unione Europea parli "con una voce sola" al governo siriano sulla questione dei rimpatriati. Il governo svedese sta lavorando in coordinamento con Copenaghen all'interno dell'Unione Europea per fare pressione diretta su Damasco perché accetti i rimpatriati.
Il ministro ha sottolineato che la Svezia diventerà più severa del suo vicino meridionale attraverso nuove leggi da introdurre a breve. Questo passo fa parte degli sforzi del governo svedese per equiparare la politica migratoria alla Danimarca.
Gli esperti avvertono che aumentare la sovvenzione per il ritorno potrebbe avere un impatto negativo sulle prospettive di integrazione di alcuni migranti nella società svedese. Il piano attuato dalla Svezia ha scatenato un dibattito nei circoli politici e dei diritti umani.
Svenska Dagbladet, un quotidiano svedese, ha riportato questo sviluppo. La nuova politica svedese mira ad accelerare il ritorno di certi siriani dalla Svezia al loro paese d'origine, mentre il governo cerca di 'riprendere il controllo' sulla questione migratoria.
Leggi anche:
- Il senatore repubblicano Mullin ostacola il progresso del MEGOBARI Act, secondo i media.
- Riallineamento distrettuale in Ladakh suscita preoccupazioni prima delle elezioni del LAHDC
- Direttive di Baerbock in qualità di presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
- Il rovesciamento del governo di François Bayrou: giorno segnato dalla dichiarazione "Preferiremmo non gioire sulle braci"