La Russia rischia nuove sanzioni da parte di Berlino e Parigi
L'Unione Europea (UE) sta valutando un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, con l'attenzione sul settore energetico e sulle società terze coinvolte nel sostenere gli sforzi bellici di Putin. La proposta, presentata dalla Germania e dalla Francia, mira a limitare i finanziamenti per la guerra di Putin.
Stando a un documento di posizione inviato agli altri paesi UE, le sanzioni proposte si estenderanno alle entità coinvolte nell'esportazione di petrolio russo verso l'UE o nel commercio di petrolio russo. Ciò include compagnie di navigazione, assicuratori, fornitori di assistenza tecnica, istituzioni finanziarie e servizi intermediari.
Si stima che circa 250 piccole e regionali banche siano coinvolte in transazioni internazionali che sostengono gli sforzi bellici della Russia, e queste banche potrebbero essere aggiunte alle liste delle sanzioni. Le sanzioni potrebbero anche colpire le istituzioni finanziarie straniere collegate al sistema di transazioni SPFS della Banca Centrale Russa e i fornitori di criptovalute dell'Asia Centrale.
Le sanzioni proposte non si limitano agli scambi diretti con la Russia. Mirano anche a colpire le società di terze nazioni che contribuiscono all'evasione delle sanzioni attraverso il commercio di materiali ad alta tecnologia o risorse come il legno. La posizione tedesco-francese suggerisce di sanzionare ulteriori attori nell'industria automobilistica, nell'aviazione civile, nell'oro, nella meccanica e nell'elettrotecnica collegati al complesso militare-industriale russo.
Si stanno valutando nuovi divieti di importazione o dazi più elevati su determinati beni come parte delle sanzioni proposte. Tra i bersagli c'è Lukoil, una delle compagnie petrolifere russe. È in corso l'esame di un meccanismo di tetto al prezzo per le compagnie europee che trasportano prodotti raffinati derivati dal petrolio russo.
I paesi dell'UE sono invitati ad adottare un approccio più determinato contro la Russia. Si attende una proposta concreta dalla Commissione UE per gli atti legali nei prossimi giorni, che dovrà poi essere approvata dai governi degli stati membri.
Tuttavia, il processo di negoziazione si annuncia difficile, soprattutto alla luce del scetticismo di alcuni paesi come l'Ungheria verso nuove sanzioni e il requisito di decisione unanime. L'obiettivo finale è quello di escludere dal mercato europeo tutti gli attori economici che forniscono risorse ai settori economici russi legati alla guerra.
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