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La rilevazione del COVID-19 attraverso l'olfatto fornisce protezione

Le infezioni da rinovirus, i soliti colpevoli del raffreddore comune, sembrano offrire una certa protezione contro il Covid-19. Questo risultato è emerso da uno studio approfondito condotto da ricercatori americani, che ha riguardato il periodo tra maggio 2020 e febbraio 2021, comprendente test...

Rilevamento del COVID-19 attraverso l'analisi degli odori garantisce la salvaguardia dal virus
Rilevamento del COVID-19 attraverso l'analisi degli odori garantisce la salvaguardia dal virus

La rilevazione del COVID-19 attraverso l'olfatto fornisce protezione

Uno studio condotto da ricercatori del National Jewish Health ha rivelato interessanti scoperte sull'eventuale effetto di protezione immune di un comune raffreddore, causato dai rinovirus, contro l'infezione da SARS-CoV-2, il virus che causa il COVID-19.

Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Journal of Infectious Diseases" e accessibile a questo link: https://doi.org/10.1093/infdis/jiaf374, ha coinvolto 1.000 campioni di tamponi da uno studio più ampio di 1.394 famiglie statunitensi, per un totale di 36.000 campioni. I partecipanti hanno sottoposto a un tampone due volte al mese per 21 diversi patogeni respiratori.

Lo studio ha identificato 22 geni che erano più attivi durante le precedenti infezioni respiratorie comuni e sono coinvolti nella difesa virale. In particolare, si è notato l'attivazione dei geni DDX58 e IFIH1, che fanno parte dei recettori in grado di "fiutare" i virus che sono entrati nel corpo.

Il tasso più elevato di infezioni da rinovirus nei bambini potrebbe contribuire ai loro sintomi meno gravi del COVID-19 a causa della risposta immunitaria più forte. Nei partecipanti con un'infezione da SARS-CoV-2, un raffreddore recente è stato associato a una carica virale di SARS-CoV-2 inferiore di 9,6 volte. Ciò potrebbe spiegare le forme di COVID-19 meno sintomatiche nei bambini.

I risultati dello studio si aggiungono all'evidenza crescente che suggerisce che le infezioni respiratorie precedenti possono avere un impatto sulla suscettibilità e sulla gravità del COVID-19. Gli scienziati si riferiscono al fenomeno in cui un'infezione virale impedisce una successiva come interferenza virale.

L'APA - Austria Press Agency eG, con sede a Vienna e di proprietà dei quotidiani austriaci e dell'ORF, non ha riferito del leader specifico della ricerca dello studio. Tuttavia, i risultati dello studio hanno dimostrato in modo significativo il potenziale ruolo dell'interferenza virale nei sintomi meno gravi del COVID-19 osservati nei bambini.

L'espressione dei geni associati alla risposta immunitaria non specifica che coinvolge gli interferoni era più forte nei bambini partecipanti allo studio rispetto agli adulti. Questa attivazione di questi geni scatena la produzione di sostanze difensive sotto forma di interferoni come una delle prime contromisure.

I risultati dello studio potrebbero avere implicazioni per la comprensione della risposta immunitaria al SARS-CoV-2 nei bambini, un gruppo che ha generalmente mostrato sintomi meno gravi rispetto agli adulti. Man mano che la ricerca prosegue, la comprensione dei meccanismi dietro questo fenomeno potrebbe condurre a nuove strategie per proteggere i bambini dal COVID-19 e dalle future epidemie virali.

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