La produzione teatrale giapponese "Kokuho" si aggiudica il posto di uno dei film più incassiosi del paese
Nel cuore di Kyoto, in Giappone, il regista acclamato Sang-il Lee ha dato vita a un viaggio ipnotico di tre ore nel mondo esoterico del Kabuki con il suo film "Kokuho". Il film, visto da oltre 7,4 milioni di persone nelle prime 73 giorni, è un'analisi affascinante dei temi perenni della famiglia e delle dure sfide dell'essere un artista.
"Kokuho" è interpretato da Ryo Yoshizawa e Ryusei Yokohama, due attori Kabuki "onnagata" che offrono performance potenti come rivali di lunga data e anime gemelle. La loro interpretazione della complessa relazione tra i personaggi è ulteriormente arricchita dalla cinematografia di Sofian El Fani, i cui primi piani ipnotici mettono in evidenza il tumulto interiore dei personaggi. La cinematografia del film è stata elogiata per offrire una nuova e riflessiva prospettiva sul Kabuki, spesso concentrandosi su inquadrature intere che immergono gli spettatori nel mondo dei personaggi.
L'arte rappresentata nel film, il Kabuki, combina danza e recitazione stilizzate con musica dal vivo. Nonostante sia stereotipato come destinato solo ai vecchi, "Kokuho" ha risuonato con il pubblico di tutte le età. Il film riattua due dei più grandi successi del Kabuki: "Musume Dojoji" e "Sagi Musume", mostrando gli elementi esoterici del Kabuki, come l'applicazione di trucco dietro le quinte e l'uso di fiocchi di neve di carta e petali di fiori sul palco.
"Kokuho" ha ricevuto una favorevole accoglienza al Festival di Cannes e è stato sottoposto per la categoria del film internazionale ai Premi Oscar. Il film ha anche suscitato interesse per i due volumi del bestseller di Shuichi Yoshida, su cui è basato.
La cantante Sara Akino era felice di aver visto il film, trovandolo una rappresentazione di vivere in modo autentico. Hiroyuki Okada, un insegnante di "ikebana", l'arte tradizionale della disposizione dei fiori, ha trovato il film una rappresentazione della luce e delle tenebre, o della dualità asiatica di "yin e yang". La nutrizionista Miho Anzai è rimasta colpita dalla rappresentazione degli attori più giovani e dalla realistica rappresentazione degli attori Kabuki e della loro estetica.
Il regista Sang-il Lee è stato commosso nel vedere la gente guardare il suo film, trovando la scena simile ai cliché cinematografici sull'impatto emotivo. Con "Kokuho", Lee ha raggiunto ciò che non veniva fatto da più di due decenni: un film che cattura il pubblico e batte i record di incasso. Il film ha incassato più di 10 miliardi di yen (68 milioni di dollari), diventando il secondo film giapponese live-action di maggior incasso di tutti i tempi.
In un mondo in cui l'arte spesso lotta per trovare il suo pubblico, "Kokuho" si erge come testimonianza del potere della narrazione e dell'attrattiva duratura del Kabuki. Il film è un must-see per chiunque sia interessato alla cultura giapponese o all'arte del cinema.
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