Salta al contenuto

La missione internazionale di mantenimento della pace nel Libano meridionale, supervisionata dall'UNIFIL, si conclude

Dopo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per il ritiro delle sue forze di peacekeeping nel Sud del Libano, il Vescovo César Essayan, Vicario Apostolico di Beirut,

Operazione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite nel sud del Libano
Operazione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite nel sud del Libano

La missione internazionale di mantenimento della pace nel Libano meridionale, supervisionata dall'UNIFIL, si conclude

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una risoluzione per l'inizio di un ritiro di un anno del United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL) dal sud del Libano, a partire dal 31 dicembre 2026. La decisione, fortemente sostenuta dagli Stati Uniti ma attenuata rispetto alla versione originale, ha suscitato reazioni contrastanti tra i giocatori internazionali.

La risoluzione, adottata il 28 agosto 2020, proroga il mandato dell'UNIFIL fino al 31 dicembre 2026 e prevede un ritiro ordinato Thereafter. La missione, attualmente guidata dall'Italia, prevede l'assicurazione della sicurezza e del supporto del suo personale (oltre 10.000 membri) durante il ritiro.

Il Consiglio ha inoltre invitato il governo libanese a rafforzare il controllo sul proprio territorio con il supporto dell'UNIFIL, senza specificare nuovi impegni esterni. La risoluzione esorta il governo israeliano a ritirarsi a sud della Linea Blu, il confine de facto tra i due paesi, compresi i cinque posti che mantiene sul territorio libanese.

Il termine dell'UNIFIL riflette i cambiamenti in corso nel panorama del Medio Oriente. Il Presidente del Libano, Joseph Aoun, ha ringraziato la comunità internazionale per aver prorogato la missione fino al 31 dicembre 2026, contrariamente alla richiesta informale di Israele per un'estensione di sei mesi. Tuttavia, sono state espresse preoccupazioni per l'assenza di una presenza internazionale nel sud del Libano dopo il ritiro dell'UNIFIL, in particolare dal Vicario Apostolico di Beirut, Monsignor César Essayan.

Monsignor Essayan sottolinea l'importanza di una pace dignitosa, non basata sull'eliminazione dell'altro. Esprime la speranza che nel giro di un anno il mondo troverà vie per la pace, sia in Europa che nel Medio Oriente. Claudio Bertolotti, ricercatore dell'Istituto di Studi Politici Internazionali (ISPI), suggerisce che potrebbe esserci un aumento del supporto diretto per il Libano, in particolare dagli Stati Uniti e da Israele, dopo la fine della missione dell'UNIFIL.

Nel frattempo, il Presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito la determinazione della Francia a convocare due conferenze entro la fine dell'anno, una per sostenere le Forze Armate Libane e l'altra per la ripresa e la ricostruzione del Libano. Il Presidente Macron afferma che la sicurezza ristabilita, la sovranità affermata e la prosperità ricostruita saranno i pilastri futuri del Libano, noto come la Terra dei Cedri.

Tuttavia, Claudio Bertolotti indica che l'obiettivo comune è indebolire le fazioni politiche in Libano che potrebbero rappresentare una minaccia per la sovranità del paese. Suggerisce che l'UNIFIL, nonostante alcuni benefici, non ha raggiunto i suoi obiettivi, in particolare nel prevenire l'uso dell'area a sud del fiume Litani da parte di Hezbollah.

Leggi anche:

Più recente