La maggior parte dei civili morti a Gaza, secondo i nuovi dati israeliani, secondo un recente rapporto
In un'indagine congiunta condotta dal The Guardian, +972 Magazine e Local Call, è stato rivelato che l'83% delle persone uccise nella Striscia di Gaza durante la guerra di Israele sono civili. L'indagine, riportata l'21 agosto 2023, copre il periodo dall'inizio della guerra di Israele a Gaza fino a maggio 2025.
La proporzione eccezionalmente alta di morti civili rispetto ai combattenti nella Striscia di Gaza rispetto ad altri conflitti è degna di nota. Therése Pettersson del Uppsala Conflict Data Program, che segue globalmente i civili uccisi, ha notato che una simile proporzione di morti civili è molto insolita, paragonabile solo a rarissimi casi come il genocidio del Rwanda, il massacro di Srebrenica e l'assedio di Mariupol.
I gruppi per i diritti umani e gli esperti di genocidio hanno utilizzato il alto numero di civili uccisi a Gaza come prova a sostegno delle accuse di genocidio. Questo è ulteriormente rafforzato dall'accusa di deliberata fame a Gaza.
Gli ufficiali israeliani hanno pubblicamente sostenuto una proporzione quasi 1:1 di civili a combattenti, ma i dati interni mostrano che rifiutano privatamente tali affermazioni. I miliziani rappresentano circa il 17% dei morti a Gaza, mentre i civili costituiscono circa l'83%.
Al maggio 2025, a 19 mesi dalla guerra di Israele a Gaza, l'intelligence israeliana ha identificato 8.900 combattenti di Hamas e del Jihad Islamico Palestinese (PIJ) come morti confermati o "probabili". Tuttavia, è stato anche scoperto che gli ufficiali israeliani hanno gonfiato regolarmente le stime dei morti dei miliziani, arrivando a sostenere fino a 20.000.
L'indagine non ripete il fatto precedente che le autorità sanitarie di Gaza hanno registrato più di 53.000 decessi per gli attacchi israeliani nello stesso periodo. Inoltre, evidenzia l'accusa di deliberata fame a Gaza come un altro fattore che rafforza le accuse di genocidio.
L'indagine congiunta è stata condotta da più testate giornalistiche, tra cui The Guardian, +972 Magazine e Local Call. I risultati mettono in evidenza l'urgenza di un'indagine approfondita e indipendente sulla situazione a Gaza, per determinare se il alto numero di civili uccisi e le accuse di deliberata fame costituiscono un genocidio.
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