La folla sudanese si rallegra, potenzialmente catturata in una foto non specificata, probabilmente raffigurante le celebrazioni immediatamente successive all'accordo di pace del 1972 che pose fine a un conflitto civile di 17 anni.
Nel cuore di Juba, la capitale del Sud Sudan, un gruppo di coraggiosi archivisti, curatori e folkloristi lavora instancabilmente per preservare e proteggere la cultura e la storia della loro nazione martoriata dalla guerra.
Tra questi individui dediti c'è Deng Nhial Chiok, un ispettore senior di folklore e festival al Ministero della Cultura, della Gioventù e dello Sport. Nonostante viva e insegni in un campo protetto per la Protezione Civile, Deng è determinato a educare gli studenti sfollati sulla loro cultura e storia. Nato da una madre della tribù Dinka e un padre della tribù Nuer, l'eredità unica di Deng lo rende un prezioso ponte tra i gruppi etnici del Sud Sudan.
Becu Thomas, un ex dipendente del Ministero della Cultura, sta lavorando da solo per digitalizzare gli archivi in un container per il trasporto. Questi documenti, che coprono il periodo dal 1903 al 1983, trattano argomenti come la colonizzazione, la marginalizzazione e la lotta per l'indipendenza. Thomas crede che questi documenti potrebbero guidare i politici, aiutare a creare un'identità comune tra le tribù e offrire soluzioni alla guerra civile attuale scavando nelle risoluzioni dei conflitti del passato.
Akuja de Garang, una stilista e attivista per l'istruzione, ha la più grande collezione d'arte e manufatti del Sud Sudan nel paese. Organizza il Festival della Moda e dell'Arte per la Pace per esibire il lavoro degli artigiani tradizionali e promuovere l'unità e la pace.
Joseph Abuk, un 69enne drammaturgo e poeta, sta lavorando per preservare il folklore nel Sud Sudan, dove solo un quarto della popolazione è alfabetizzato. Abuk crede che il folklore possa offrire guida e morale, e lui e la sua compagnia teatrale insegnano la narrazione ai bambini nei campi per sfollati, concentrandosi sui temi della tolleranza e della riconciliazione.
L'archivio digitale è sotto la supervisione dell'ente non profit Istituto del Bacino del Rift e dovrebbe essere completato in circa altri tre anni. Migliaia di documenti storici sono stati spostati in una grande tenda per l'archivio futuro.
Tuttavia, il finanziamento per i progetti culturali come la costruzione dell'archivio e la raccolta degli manufatti è stato sospeso a causa del conflitto in corso. Jok Madut Jok, fondatore dell'Istituto del Sudd, teme che se la storia del Sud Sudan non viene documentata da coloro che l'hanno vissuta, la prossima generazione potrebbe ripetere gli stessi errori e cadere negli stessi trials della generazione attuale.
Jok è stato chiesto da UNESCO un regalo per l'indipendenza del Sud Sudan, e ha suggerito il Nyaar, un ballo tradizionale del Sud Sudan. Jok ha iniziato a fare fronte al compito di unire la popolazione
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