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Israele promette rappresaglie bibliche contro gli Houthi dopo i nuovi attacchi con razzi

Disastri inflitti al nemico

Israele promette rappresaglia biblica contro gli Houthi dopo i rinnovati attacchi con razzi
Israele promette rappresaglia biblica contro gli Houthi dopo i rinnovati attacchi con razzi

Israele promette rappresaglie bibliche contro gli Houthi dopo i nuovi attacchi con razzi

In una serie di eventi in rapido aumento, i ribelli Houthis in Yemen hanno lanciato attacchi missilistici contro Israele, con incidenti segnalati sia giovedì che mercoledì.

Giovedì, un missile è caduto fuori dai territori israeliani in aree non abitate, mentre mercoledì due missili sono stati intercettati dalle forze militari israeliane. Gli attacchi, che hanno avuto origine in Yemen, sono in corso dal'inizio del conflitto nella Striscia di Gaza ad ottobre 2023, avviato dall'organizzazione palestinese islamica Hamas.

Il gruppo militante Houthi ha rivendicato la responsabilità degli attacchi, con il suo leader, Abdel Malik al-Huthi, menzionato in relazione alle contromisure annunciate da Israele. I Houthis hanno anche minacciato nuovi attacchi a seguito delle risposte israeliane.

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha risposto a questi attacchi. Nonostante in passato avesse minacciato una punizione biblica, facendo riferimento alle dieci piaghe che, secondo i resoconti biblici, hanno colpito la terra d'Egitto, non ha fatto recentemente simili dichiarazioni.

In risposta agli attacchi, Israele ha preso di mira i ribelli alleati con l'Iran. Questa escalation ha portato a perdite tra i leader Houthi, con il primo ministro Houthi Ahmed Ghaleb Nasser al-Rahawi, nove ministri e due altri dipendenti del governo autoproclamato uccisi negli attacchi israeliani della scorsa settimana.

I Houthis affermano di sostenere i palestinesi attraverso i loro attacchi. Tuttavia, i loro attacchi sono stati apparentemente diretti anche contro navi con legami con Israele, arrivando a navi commerciali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden a novembre 2023.

Mercoledì sono state udite sirene di allarme aereo, ma non giovedì. Nonostante la tensione in corso, la situazione rimane volatile e entrambe le parti continuano a prepararsi per eventuali ulteriori escalation.

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