Israele continua la sua offensiva contro Hezbollah, intensificando le azioni militari nel Sud del Libano, mantenendo un controllo stretto sulla città di Gaza
In una serie di eventi in rapido peggioramento, Israele sta conducendo un'offensiva contro la città di Gaza per il terzo giorno consecutivo, con almeno 105 vittime palestinesi secondo fonti mediche locali. L'esercito israeliano ha giustificato le sue azioni con la presunta "attività militare" vicino al Castello di Beaufort e ha preso di mira tunnel e posizioni sotterranee utilizzate dal gruppo sciita in Libano.
L'operazione militare israeliana include bombardamenti nelle aree boschive di Ali al-Taher e al-Debsha, causando incendi e danni materiali alle case e alle attività commerciali nelle vicinanze. Tragicamente, almeno sette persone sono morte a Gaza a causa di malnutrizione e fame dal'inizio del conflitto l'8 ottobre 2023.
A Gaza, Hamas ha confermato la morte del suo comandante militare, Mohammad Sinwar. L'esercito israeliano ha anche rivendicato di aver ucciso il portavoce dell'ala armata di Hamas, Abu Obaida, secondo un comunicato del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz.
Nel frattempo, in Libano, gli attacchi aerei israeliani sono stati condotti contro Hezbollah a Nabatiyeh, nel sud del Libano. Questo attacco solleva interrogativi sulla stabilità dell'accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti.
L'accordo di cessate il fuoco consente solo il dispiegamento dell'esercito libanese e della forza di peacekeeping dell'ONU nella striscia di confine, escludendo Hezbollah e l'esercito israeliano. Il governo libanese, sotto pressione da Washington, è incaricato di elaborare un piano per il disarmo di Hezbollah entro la fine dell'anno. Tuttavia, Hezbollah ha respinto l'iniziativa e condiziona qualsiasi trattativa sul suo arsenale all'immediato cessate il fuoco e al completo ritiro delle truppe israeliane dal Libano.
Israele mantiene truppe in cinque posizioni strategiche in Libano e continua a condurre bombardamenti mirati. Il Comitato ministeriale arabo-islamico per Gaza, composto da più di 50 stati, ha invitato gli Stati Uniti a rivedere la sua decisione di negare o revocare i visti ai diplomatici palestinesi che intendono partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre.
Da un'altra parte, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha prorogato all'unanimità la missione di peacekeeping in Libano fino alla fine del 2026, con un graduale e sicuro ritiro che seguirà. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che UNIFIL dovrebbe essere prorogata solo per un altro anno prima della sua risoluzione.
Il Segretario di Stato, Marco Rubio, ha giustificato le misure adottate contro l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e l'Autorità nazionale palestinese (ANP) sostenendo che "non hanno rispettato i loro impegni e ostacolano gli sforzi per la pace".
Questi sviluppi indicano una situazione complessa e volatile nel Medio Oriente, con conflitti e tensioni in corso che minacciano la stabilità regionale.
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